Si torna in classe, ma se i genitori non vogliono mandare i figli a scuola sono “giustificati”

Da lunedì gli alunni delle elementari e medie torneranno a scuola, ma i genitori avranno la possibilità di non mandare i figli in classe

Si torna in classe, formalmente dal 7 novembre, in pratica da lunedì 9 novembre. La decisione di riaprire le scuole era nell’aria sia perché era prevista nell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che ha assegnato alla Puglia il colore arancione, quello che prevede restrizioni più rigide per frenare la catena dei contagi, sia perché una sentenza del Tar di Bari aveva dato ragione ad alcuni genitori che avevano fatto ricorso, anche se il Tar di Lecce aveva emesso un verdetto opposto, considerando il diritto alla salute “prevalente” rispetto al diritto allo studio. Ma, c’è un ma…

Nell’ordinanza, il Governatore Michele Emiliano concede alle famiglie che hanno paura o che preferiscono la Didattica a Distanza in un momento delicato in cui il numero dei contagi preoccupa di tenere i figli a casa. E se le lezioni online in modalità sincrona per tutti gli alunni non saranno assicurate da subito, non può essere imposta la presenza in classe. E le assenze dovranno essere sempre giustificate.

Questi i tre punti. «Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica digitale integrata per tutelare la propria salute. Le scuole pugliesi dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza». Insomma, la palla passa ora alla scuola che ora dovranno garantire lezioni per tutti gli alunni con un mix tra presenza, didattica digitale integrata e didattica a distanza. Un modo per accontentare tutte le famiglie a cui ora tocca il compito di decidere: c’è chi vuole mandare i figli a scuola e chi non se la sente per paura del virus. Un modo anche, pensano alcuni, per far ricadere la responsabilità sui genitori e sulle loro libere scelte.

Qualcosa non ha funzionato e per il Presidente Emiliano, come si legge nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook, quel qualcosa è la didattica a distanza su cui, dice, “non si è investito abbastanza”.

«Nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad, in caso di necessità, si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione. Adesso, invece, è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio. Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla. Chi non puó ottenerla per carenze organizzative della scuola, non puó essere obbligato ad andare a scuola in presenza» si legge.

Per il Governatore, quindi, anche «i giudici del Tar di Bari hanno preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”».

Per le scuole superiori resta la didattica a distanza al 100 per cento. I Dipartimenti di prevenzione effettueranno un analisi settimanale della situazione, analizzando i casi del contagio scuola per scuola.



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