I leccesi sempre più bravi a differenziare, Angela Valli: “Se si continua così, Tari più leggera”

Dato positivo per la città di Lecce: la percentuale di impurità della frazione dell’organico scende a 9,4%, sensibilmente più bassa del 16% di qualche mese fa.

Buone notizie per l’ambiente e per i leccesi che potrebbero risparmiare non pochi soldi. Nell’ambito della raccolta differenziata, dallo scorso aprile, la qualità dell’umido del capoluogo salentino è notevolmente migliorata con risultati rapidi e strabilianti. Con una percentuale di impurità del 9,4 % nell’organico differenziato dai leccesi, il 10 % sotto il quale era assolutamente necessario scendere è un obiettivo che, finalmente, è stato realizzato. A confermare il dato sono stati i chimici dell’impianto Eden94 di Manduria, piattaforma in cui l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha disposto che il Comune di Lecce conferisca la frazione organica.

Solo lo scorso aprile, il tasso di impurità dell’organico era del 16 %, troppo alto per essere accettato dall’impianto. Per tale ragione la frazione di organico del comune di Lecce, solo qualche mese fa, era stata respinta perché la percentuale di impurità non compostabile era oltre il limite previsto.

I miglioramenti, spalmati nel corso dei mesi ma comunque rapidi, si vedono tutti: dal 16% di aprile, la percentuale è scesa al 14,7% di giugno e al 12,2% di luglio, fino ad arrivare alla percentuale attuale. A cosa è dovuto questo risultato positivo? Certamente ad una maggiore attenzione da parte dei cittadini e ad una maggiore sinergia con l’Amministrazione, gli uffici, imprenditori e tutti gli attori coinvolti.

Non solo ambiente, anche risparmio

“Stiamo andando nella giusta direzione – dichiara l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce Angela Valli -. Il 9,4% di oggi inaugura una nuova fase importante nello storico del servizio e, qualora il trend positivo si dovesse confermare anche nelle prossime settimane, sarà possibile per la città risparmiare circa 14 € a tonnellata sui costi di conferimento, sventando il rischio di dover reperire un nuovo impianto sul territorio regionale con tutte le difficoltà connesse e aggravio degli oneri di trasporto e conferimento, e al contempo, evitando un rincaro che, nel complesso, avrebbe potuto toccare le 50 € a tonnellata, con nuove e sensibili ricadute sulla TARI”.

Angela Valli

E subito dopo l’invito ai suoi concittadini è quello all’impegno costante: solo ora e solo così si può iniziare a parlare di sgravi per i più virtuosi e si può iniziare a lavorare sull’abbassamento dei costi di gestioni. “Con il miglioramento della qualità dell’organico – conclude Angela Valli – è stato superato un grande scoglio e adesso, finalmente, si può cominciare a parlare di sgravi e premialità per i più virtuosi in un futuro quanto mai prossimo, ma, soprattutto, si può cominciare a lavorare concretamente per invertire la tendenza all’aumento progressivo e, almeno finora, inesorabile, dei costi di gestione e, conseguentemente, della relativa tassa”.



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