Sono stati mesi duri, settimane difficili, ma da oggi l’Italia può ufficialmente tornare alla normalità senza dimenticare che il virus non è stato sconfitto. Sarà senza dubbio una quotidianità diversa, a «distanza» e con la guardia sempre alta per evitare che la curva dei contagi torni a salire, ma finalmente, dopo mesi di chiusura, le attività potranno alzare la saracinesca e si potranno incontrare gli amici, le persone a cui vogliamo bene e rimaste escluse dal termine ‘congiunti’ che ha fatto tanto discutere nella fase 2 scattata in 4 maggio.
La parola d’ordine, ovunque, sarà «sicurezza». Anche in Puglia dove il numero dei nuovi casi di Coronavirus è sempre più basso. Nell’ultimo aggiornamento della Regione, la conta si era fermata a cinque positivi. 284, invece, le persone ancora in Ospedale. Per questo non bisogna mai dimenticare che è stata vinta una battaglia, ma che la guerra non è finita. E in attesa del vaccino o di sapere se hanno ragione quegli esperti che sostengono che il virus si spegnerà da solo o chi pensa che tornerà in autunno, più forte di prima, bisognerà mantenere alta l’attenzione. Ora più che mai come scrive il Governatore Michele Emiliano in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
«Utilizzate le mascherine quando siete in ambienti chiusi o siete con altre persone, mantenete il distanziamento sociale, lavatevi spesso le mani» si legge.
Ecco le riaperture previste con le linee guida regionali
Da lunedì 18 maggio potranno riaprire: negozi, mercati, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, tatuatori, alberghi, strutture ricettive all’aria aperta, zoo e campeggi.
Da lunedì 25 maggio potranno riaprire: stabilimenti balneari e spiagge libere, palestre, piscine, centri sportivi, musei, biblioteche, archivi.
Resta in vigore, invece, fino al 2 giugno 2020 (quando dovrebbe terminare anche il divieto di spostarsi tra regioni diverse) l’obbligo di quarantena di 14 giorni per tutte le persone che rientrano in Puglia da altre regioni. Insomma, dovranno restare a casa, in isolamento, e comunicare a chi di dovere – compilando il modulo sul portale della Regione Puglia o al proprio medico o all’operatore di sanità pubblica – di essere tornati nel tacco dello stivale.