No alla Delibera Comunale per trasformare gli esercizi del centro storico in ristoranti e bar, depositato il ricorso

Il ricorso giurisdizionale, promosso dal “Comitato per la tutela del centro storico di Lecce”, è stato redatto dall’Avvocato Pietro Quinto.

È stato depositato al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce il ricorso giurisdizionale, promosso dal “Comitato per la tutela del centro storico di Lecce”, presieduto da Francesco D’Ercole, con il quale viene impugnata la deliberazione del Consiglio Comunale che, attraverso una variante al Piano Regolatore Generale, ha introdotto una norma “transitoria” che consente, con gli interventi di restauro e risanamento conservativo, di trasformare tutti gli esercizi commerciali esistenti nel centro storico alla data di adozione del P.R.G. in locali per la somministrazione assistita di generi alimentari (ristoranti, bar, pub, ecc.).

Nel ricorso giurisdizionale, redatto dall’Avvocato Pietro Quinto, il Comitato lamenta che attraverso tale iniziativa viene incisa negativamente la vivibilità del centro storico, in contrasto peraltro con la filosofia del Piano Regolatore e con l’obbligo della definizione degli interventi ammissibili nelle varie zone attraverso i piani particolareggiati, mai adottati nell’arco di 33 anni.

Nei motivi di ricorso il legale censura la variante adottata con una procedura semplificata, e cioè senza la concorrente approvazione della Regione e della Soprintendenza.

È irragionevole peraltro che si introduca una norma «transitoria» nel momento in cui il P.R.G. ha esaurito la sua funzione e dev’essere sostituito in tempi brevi dal Piano Urbanistico Generale. In tal maniera si condiziona la futura pianificazione urbanistica.

Tra le numerose censure, formulate da Pietro Quinto, viene evidenziata l’impossibilità di realizzare, con una deliberazione immediatamente esecutiva, la diffusione indiscriminata di una tipologia di esercizi commerciali in carenza di un piano commerciale. Di tutto ciò peraltro si è reso consapevole il C.C., che, con una inversione procedimentale, ha approvato contestualmente un ordine del giorno, con il quale si dà mandato alla Giunta di formulare entro tre mesi uno stralcio di piano del commercio, allo stato inesistente.

Infine nel ricorso sono citate le numerose norme del P.R.G., che disciplinano gli interventi nel centro storico, la cui violazione confligge con l’identità culturale di Lecce «città d’arte».