Il Tar dà il via libera al recupero di un albergo-residence sul lungomare di San Cataldo

I giudici di “Via Rubichi”, hanno accolto le tesi dei legali dell’impresa costruttrice e dato il via libera ai lavori di ristrutturazione dell’edificio.

“Esprimiamo soddisfazione per la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, poiché questa pronuncia consentirà di riqualificare una zona centrale della Marina di San Cataldo.

Tra l’altro il pronunciamento giunge in un periodo in cui il settore turistico-ricettivo ha bisogno di nuovo slancio per superare gli inevitabili effetti negativi della grave emergenza epidemiologica”, con queste parole gli avvocati Pier Luigi e Giorgio Portaluri, commentano la determinazione dei giudici di “Via Rubichi” che, accogliendo le loro tesi per conto dell’impresa F31, hanno dato il via libera alla realizzazione dei lavori di recupero funzionale di un edificio sito sul lungomare di San Cataldo.

I fatti

Nel 2018 l’azienda ha richiesto al Comune di Lecce il rilascio del permesso di costruire e dell’autorizzazione paesaggistica per realizzare un progetto ai sensi del cosiddetto Piano Casa, finalizzato all’adeguamento funzionale e strutturale dell’edificio esistente, il quale versa ormai da tempo in condizioni di avanzato degrado e abbandono.

In particolare, l’impresa ha inteso anche, secondo le previsioni del piano casa e del P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale), demolire e ricostruire parte dell’edificio esistente aumentando la cubatura e modificando la sagoma.

Un intervento edilizio volto a sostituire un edificio oggi fatiscente, anche al fine di riqualificare e valorizzare il lungomare.

Si alla ristrutturazione. No alla modifica

Nell’aprile del 2019 la Soprintendenza ha reso il proprio parere favorevole, ritenendo però necessario il rispetto della sagoma del preesistente edificio poiché il p.p.t.r. non consentirebbe questo tipo d’interventi nei territori costieri e nelle aree di rispetto dei boschi.

La decisione del Tar

Condividendo le tesi sostenute dai legali della ditta, però, il Tar ha chiarito che in quelle aree, quando l’intervento sia volto alla riqualificazione del contesto, l’ampliamento dell’esistente e la modifica della sagoma è espressamente consentita dal piano paesaggistico.

La decisione del Tar Lecce è di estremo interesse poiché il giudice amministrativo si pronuncia per la prima volta sui rapporti tra le possibilità edificatorie premiali del piano casa e le previsioni del p.p.t.r. per i territori costieri e per le aree di rispetto dei boschi.