
Il mare più bello del Mediterraneo si conferma ancora una volta lo Jonio, specie sul versante pugliese, meglio ancora salentino.
E’ chiaro che la conferma gratifica gli operatori del settore e molte località balneari della riviera orientale jonica e di quella occidentale, e che in tanti intendono servirsi della bandiera blu come di un vero e proprio vessillo da innalzare per far pronte alle oggettive difficoltà della crisi economica, aggravate quest’anno dalle interdizioni di importanti tratti costieri disposti dalle autorità marittime per il rischio crolli. A vincere sono sempre quei “mari” da fotografare, come il mare di Otranto, di Castro e delle marine di Salve, tutto Jonio ovviamente. E anche Melendugno, specie con Roca e Torre dell’Orso, è più Jonio che Adriatico; giusto per essere precisi, ancora per qualche kilometro località adriatiche.
Quando si dice "nel Salento vince l’Adriatico" si sbaglia, non perché non sia esatto dire che Otranto e Castro siano le vere perle preziose del territorio, ma perché dire che sono località adriatiche è una sciocchezza. Lo Jonio comincia a Otranto, non a Leuca, e i fondali, già dopo San Cataldo, sono tutti tipicamente jonici. L’Adriatico nel Salento leccese praticamente non esiste, il canale d’Otranto è Jonio. Il limite geografico è definito dalla linea immaginaria che congiunge Punta Palascia in Italia a Capo Linguetta in Albania.
Quindi Castro è una perla dello Jonio, non dell’Adriatico. Le bandiere blu da noi sono joniche e speriamo che servano a salvare il nostro turismo dal crollo. Non quello della falesia, ma dell’appeal di un territorio vittima di se stesso.