Quattro le rivendicazioni: assunzioni, sicurezza, rinnovi contrattuali e lotta al precariato. Per questo mercoledì 9 dicembre Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa e Uil-Fpl hanno proclamato lo sciopero nazionale unitario delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici (sanità, funzioni centrali e autonomie locali). La manifestazione leccese si svolgerà dalle 11 alle 13 in via XXV Luglio davanti alla Prefettura.
‘Noi lottiamo per un Paese più giusto e più moderno e per le tutele dei lavoratori pubblici; – dicono i sindacati – altri evidentemente fanno leva sull’invidia sociale per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle insufficienti risposte che il Paese attende’
Non ci stanno a passare come ‘i garantiti’ del mondo del lavoro che a differenza di chi un posto fisso non ce l’ha non dovrebbero né protestare né scioperare. In un Paese in cui avere un posto fisso sembra essere diventato ormai un privilegio, i lavoratori del comparto non vogliono abbassare la guardia e non hanno paura a lamentare tutte le difficoltà in cui si trovano.
“Lo slogan dello sciopero, #RinnovialoLaPa, parla chiaro: chiediamo nuove assunzioni, maggiori risorse per rinnovare i contratti che servono ad ammodernare il sistema di classificazione professionale per migliorare l’organizzazione del lavoro e dei servizi ed in tal modo offrire a tutti i lavoratori e lavoratrici opportunità di sviluppo professionale e di carriera, di fatto bloccata in molte amministrazioni da oltre 12 anni”, dicono i segretari generali territoriali delle sigle sindacali Fiorella Fischetti (Fp-Cgil), Fabio Orsini (Cisl-Fp), Antonio Tarantino (Uil-Fpl), Cosimo Rizzo (Uil-Pa).
“Poniamo il problema della sicurezza per i lavoratori e gli utenti – proseguono i sindacalisti – visto che mancano ancora adeguati dispositivi di protezione in tutti i luoghi di lavoro”.
I lavoratori del settore pubblico lamentano il giro di fake news di questi giorni messe in giro per screditare la loro lotta: “Molti quotidiani negli ultimi giorni riportano dati con l’obiettivo di screditare lo sciopero dei lavoratori pubblici della sanità, delle funzioni centrali e locali. Ad esempio è stata riportata la notizia che con la legge di bilancio sono stati complessivamente previsti aumenti medi lordi degli stipendi pubblici pari a 107 euro l’anno, ma questo dato è falso perché tali importi sono una media riferita a stipendi di categorie diverse e mettendo insieme il personale dirigente con quello non dirigente. L’emergenza pandemica ha riportato drammaticamente all’attenzione di cittadini ed utenti i danni causati dalla politica dei tagli lineari alla spesa pubblica, che ha originato carenze di organico nel personale sanitario e in quello delle altre pubbliche amministrazioni, oltre a gravi mancanze di risorse strumentali”.
