Con la sentenza n. 7371 del 4.11.2021 la V Sezione del Consiglio di Stato (Presidente Franconiero – Relatore Urso) ha accolto l’appello proposto da un’impresa che si era aggiudicata l’appalto del Comune di Ruffano per la realizzazione di servizi alla residenza per la riqualificazione delle periferie; l’impresa, difesa dagli avvocati Francesco Vetrò, Francesco G. Romano e Leonardo Maruotti, doveva realizzare una pluralità di interventi, tra cui il collettamento delle acque limitrofe.
Il Consiglio di Stato ha definitivamente chiuso la questione, ritenendo legittima l’aggiudicazione disposta dal Comune di Ruffano.
Nel caso di specie, il Tar aveva ritenuto di escludere l’impresa aggiudicataria in quanto questa non aveva formalmente allegato, in sede di giustificazione delle offerte, gli accordi con altre società che avrebbero determinato un abbattimento dei costi, documenti che, tuttavia, erano stati depositati in corso di causa.
Il Consiglio di Stato, riformando la sentenza del Tar Lecce, ha affermato che l’aggiudicataria “abbia semplicemente prodotto (legittimamente) a controprova delle censure i documenti negoziali che si ricollegano alla (e confermano la) dichiaraziona formulata in sede di giustificativi”.
Di conseguenza, per i Giudici di Palazzo Spada “tali documenti sono perciò ben ammissibili, dal momento che configurano proprio documenti processuali a controprova, a valere peraltro anche quale forma di soccorso istruttorio processuale ad effetto vincolato, non implicante alcun nuovo apprezzamento dell’amministrazione”.
In definitiva, il Consiglio di Stato ha statuito che gli accordi prodotti in corso di causa rappresentano “una semplice conferma in via documentale del dato esposto in ambito amministrativo, e senza che sia dato peraltro ravvisare al riguardo alcuna modifica dell’offerta o delle stesse giustificazioni”.
Infine, il Supremo Giudice Amministrativo ha ritenuto che la presenza di un utile, seppur basso, anche pari all’1% del valore dell’appalto, è sufficiente a far ritenere seria e sostenibile l’offerta.
Le pronuncia del Consiglio di Stato riveste importanza da un lato perché l’impresa, potrà completare l’intervento ma soprattutto perché conferma l’orientamento del Giudice Amministrativo improntato verso un sindacato sostanziale e non di tipo formale, anche con riferimento agli appalti pubblici.
