Stipendi non pagati, stato d’agitazione dei dipendenti Tundo Spa. Cobas Lecce: ‘La Asl paghi i lavoratori’

Il sindacato Cobas Pubblico Impiego Lecce dichiara lo stato di agitazione dei dipendenti della Tundo S.p.a. per il mancato pagamento degli stipendi di gennaio

«Il futuro incerto dei lavoratori della Tundo S.p.a. e le precarie condizioni di lavoro impongono un intervento dell’A.S.L. di Lecce per salvaguardare il servizio svolto dal suddetto personale oltre che la qualità dei servizi svolti nei confronti del cittadino. Alla luce del mancato pagamento degli stipendi alla data odierna si chiede il pagamento diretto dell’ASL di Lecce del mese di gennaio 2020 per tutti i lavoratori»

Il sindacato Cobas Pubblico Impiego Lecce dichiara lo stato di agitazione dei dipendenti della Tundo S.p.a. per il mancato pagamento degli stipendi di gennaio e prende carta e penna per scrivere non solo alla Asl e alla azienda che dimostra di essere in sofferenza, ma anche alla Prefettura di Lecce, alla Regione Puglia e alla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Due le problematiche da affrontare per i lavoratori dell’azienda salentina. Garantire per l’immediato il pagamento delle mensilità arretrate e far fronte al futuro con maggiore positività per evitare che si ripetano le vicende di incertezza.

Per risolvere la prima questione i sindacati chiedono alla Asl il pagamento diretto degli stipendi ai dipendenti della Tundo S.p.a., applicando l’art.30 del codice degli appalti D.lgs.50 del 18 aprile 2016 e s.m.i. che nello specifico al comma 6 dispone: «in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni dovute al personale di cui al comma 5, il responsabile unico del procedimento invita per iscritto il soggetto inadempiente, ed in ogni caso l’affidatario, a provvedervi entro i successivi quindici giorni. Ove non sia stata contestata formalmente e motivatamente la fondatezza della richiesta entro il termine sopra assegnato, la stazione appaltante paga anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate, detraendo il relativo importo dalle somme dovute all’affidatario del contratto ovvero dalle somme dovute al subappaltatore inadempiente nel caso in cui sia previsto il pagamento diretto ai sensi dell’articolo 105».

Per risolvere le questioni future, invece, Cobas ha avanzato all’Asl la possibilità di internalizzazione dei servizi svolti dal personale autista e dagli operatori socio sanitari «vista l’importanza che rivestono in campo sanitario sull’intero territorio salentino e considerato che tali operatori in passato sono già stati alle dipendenze dirette dell’ASL di Lecce per poi essere esternalizzati».

Alla Prefettura di Lecce , infine, è stata chiesta l’immediata convocazione di un tavolo istituzionale per esperire il tentativo di raffreddamento come disposto dalla legge 146/90 al fine di risolvere nel più breve tempo possibile l’incresciosa vicenda del mancato pagamento degli stipendi.



In questo articolo: