«I nostri lavoratori non sono messi in quarantena», Usb denuncia la diversità di trattamento dei dipendenti SanitaService

I dirigenti locali dell’Unione Sindacale di Base denunciano la mancata attivazione del protocollo di sicurezza per i lavoratori della società in-house dell’Asl di Lecce

Ospedale Vito Fazzi di Lecce, esterno (ph. Giuseppe Greco)

«Questa mattina è pervenuto l’esito positivo al tampone effettuato ad un paziente ricoverato il 24 marzo scorso nell’ U.O. di Medicina dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. Nuovamente è stato escluso dai controlli previsti in tali casi il personale di SanitaService in servizio nel medesimo reparto. Si sottolinea che a tutt’oggi i lavoratori continuano a non essere garantiti nel proprio diritto alla salute, seguitando a prestare servizio esposti ogni giorno al rischio del contagio».

Non ritengono di essere tutelati, anzi si sentono figli di un Dio minore i lavoratori della società in-house della Asl di Lecce che svolgono servizi di pulizia e manutenzione all’interno delle strutture della Asl leccese. A detta dei vertici sindacali provinciali dell’Usb, l’Unione Sindacale di Base, Gianni Palazzo ed Enzo Cortese, il protocollo in caso di sospetto contatto del personale dipendente con soggetti positivi al Covid-19 varrebbe per tutti coloro che lavorano in ospedale, ma non per i dipendenti SanitaService, quasi che il lavoro che svolgono nei medesimi reparti fosse trasparente o immune dalla contaminazione.

È un grido di allarme più che una rivendicazione quella che lanciano, scrivendo un’accorata lettera al Prefetto di Lecce , al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, anche nella sua qualità di Assessore alla Sanità, al Direttore del Dipartimento di Promozione della Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro, al Direttore Generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, al direttore sanitario , Roberto Carlà, ai vertici dello Spesal di Lecce e all’Amministratore Unico di SanitaService, Luigino Sergio.

«La scrivente organizzazione sindacale –dicono dall’Usb – dopo aver proclamato lo stato di agitazione del personale SanitaService in data 23 marzo, ha preso atto della procedura predisposta dall’Azienda per l’attivazione del Protocollo da seguire in caso di sospetto contatto dei dipendenti con soggetti positivi al COVID-19. A tal proposito, si deve precisare, che a tutt’oggi l’Azienda Sanitaservice risulta inadempiente poiché, nonostante la predisposizione del Protocollo sopradetto, non è stata attivata la prevista sorveglianza attiva dei Lavoratori collocati in quarantena cautelativa, da parte del Medico Competente. Difatti, non risulta eseguito alla data odierna alcun tampone ai dipendenti che sono stati a contatto con utenti o operatori sanitari accertati positivi al virus. Tutto ciò premesso, si chiede di sottoporre immediatamente al tampone tutto il personale che sia venuto in contatto con soggetti positivi.  Purtroppo, non è un caso che presso la Asl di Lecce, nonostante l’impegno degli operatori, verso i quali USB indirizza un doveroso ringraziamento, si stia diffondendo il virus nelle strutture ospedaliere in maniera incontrollata, tanto da costringere la medesima ASL alla chiusura del P.O. di Copertino, il DSS di Lecce, alcuni reparti del P.O. Vito Fazzi di Lecce e, nelle ultime ore, del P.O. di Gallipoli».