Una squallida vicenda, seppur ancora presunta, di abusi sessuali su una 13enne portatrice di un lieve deficit intellettivo, da parte dell''amico di famiglia' con la "complicità" di amici e conoscenti.
Innanzi al gip Cinzia Vergine si e tenuto l'incidente probatorio ed è stata ascoltata la ragazzina, attualmente residente all'estero, che ha confermato ogni accusa verso un 50enne di un paese del Nord Salento. La 13enne è stata sentita per oltre due ore presso la Procura dei Minori, alla presenza del sostituto procuratore Stefania Mininni e del suo difensore, l'avvocato Carlo Madaro.
All'esito dell'incidente probatorio, il pm potrebbe chiedere una misura cautelare nei confronti dell'indagato. Ricordiamo che altre cinque persone sono indagate per favoreggiamento, per avere "coperto" il 50enne attraverso menzogne e comportamenti omertosi. Non solo, i sospetti degli inquirenti si sono concentrati anche su altri presunti casi di violenza sessuale. L'uomo potrebbe aver agito allo stesso modo anche in alcuni paesi limitrofi.
Dunque, ci si potrebbe trovare di fronte ad un violentatore "seriale" che avrebbe "colpito" in svariate occasioni. L'indagato avrebbe anche usato il denaro come arma di persuasione. Comunque, l'agire dell'uomo sarebbe maturato sempre in un contesto socio-economico altamente degradato e omertoso. Durante questi mesi sono state ascoltate, attraverso una videoregistrazione, anche le ragazzine di due paesi limitrofi.
L'indagato, seppur coniugato, aveva in passato perso la Patria Potestà su alcuni figli e maturato una denuncia per il reato di violenza sessuale. La giovane, invece, appena tredicenne, frequentava una scuola media del suo paese. Un primo ascolto della minore è avvenuto nei mesi scorsi e si è svolto alla presenza della psicologa Annalisa Bello, del Dirigente Scolastico, dell'insegnante di sostegno e dei militari della locale stazione.
Durante le circa tre ore di ascolto protetto, sarebbe emerso come il rapporto tra i due andasse ben oltre la semplice amicizia. A supporto di quanto dichiarato dalla tredicenne, ci sarebbero alcuni messaggi su WhatsApp e sul suo profilo Facebook e l'acquisizione di tabulati telefonici. In merito a questi accertamenti, la Procura ha affidato la consulenza al tecnico informatico Silverio Greco.
Le indagini presero il via, proprio dai "sospetti" sul modo di vestirsi e truccarsi, inusuali per una ragazzina di quell'età e su alcuni atteggiamenti ambigui. Man mano, nel corso di appostamenti degli investigatori sarebbe venuto a galla come in alcune occasioni, "l'amico di famiglia" raggiungesse la minore presso l'abitazione, restasse a casa sua per diverso tempo solo con lei (situazione però smentita dai suoi genitori). Inoltre, la ragazzina si spostava frequentemente in macchina assieme al 50enne.
A volte, scendeva in prossimità di pizzerie e bar mentre lui restava ad aspettarla in auto. Anche la direzione scolastica si sarebbe resa conto di certe anomalie nei comportamenti della studentessa ed erano stati allertati i servizi sociali.
