78enne deceduta per mancanza di cure? Archiviata l’inchiesta per omicidio colposo

Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura. Il figlio della vittima era stato iscritto nel registro degli indagati.

Arriva l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di una 78enne di Taviano. Il gip Marcello Rizzo, attraverso apposita ordinanza, ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Luigi Mastroniani, nell’ambito dell’inchiesta in cui il figlio della donna era indagato per omicidio colposo, violenza privata e minacce.

Secondo il giudice: “Gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna; né a diverse conclusioni conducono le argomentazioni contenute nell’atto di opposizione presentato nell’interesse della denunciante”.

La figlia che ha sporto denuncia ed un fratello erano assistiti dall’avvocato Davide Spiri. L’indagato, la cui posizione è stata archiviata, era difeso dall’avvocato Biagio Palamà.

Le indagini erano state avviate dopo la denuncia sporta dalla figlia della donna (residente in un paese della provincia di Torino), che aveva puntato il dito contro il proprio fratello, in qualità di amministratore di sostegno. Il pm Luigi Mastroniani aveva iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, il nome di un 51enne con l’accusa di omicidio colposo, in vista dell’autopsia che venne poi eseguita dal medico legale Alberto Tortorella. Dall’esame autoptico non sono emersi elementi a sostegno della tesi accusatoria.

L’anziana signora è morta il 6 marzo del 2022. Le indagini sono scattate dopo la denuncia della figlia, secondo la quale la madre non sarebbe adeguatamente accudita e curata. Fu depositato un primo esposto presso i carabinieri del paese del torinese (quando la signora era ancora in vita). In seguito, dopo la morte della 78enne, fu presentata un’integrazione di querela. La figlia, infatti, non aveva ricevuto notizie sullo stato di salute della madre, per diversi giorni ed aveva anche chiesto l’intervento dei carabinieri di Taviano.
E nella prima denuncia sottolineava: «Ritengo che l’operato di mio fratello non sia finalizzato alla protezione, al sostegno e alla cura di mamma sempre più spesso abbandonata a se stessa e negata della possibilità di sentire i propri figli. Se dovesse succedere qualcosa a mia madre, lo riterrò l’unico responsabile».

Dopo la morte della 78enne fu presentata un’integrazione di querela, attraverso la quale il fratello veniva accusato di averle somministrato una quantità di medicinali superiore a quanto prescritto dai medici.

Come detto, l’inchiesta è stata però archiviata con provvedimento del gip.