Si fingono Carabinieri e truffano numerosi anziani, arrestati due campani

Avrebbero compiuto sei colpi in tre giorni, tra il 29 e 31 agosto. L’arresto a opera dei Carabinieri della Compagnia di Tricase

Sei ‘colpi’ in tre giorni. Praticamente due al giorno. Perché il loro lavoro era quello di svuotare case di anziani soli e indifesi, puntando sempre sullo stesso copione, spacciarsi sempre per Carabinieri. Ma alla fine, ad arrestare due probabili autori di truffe, originari della Campania, sono stati proprio i militari dell’Arma, quelli veri.

I due, un uomo di 48 anni, già noto alle Forze dell’ordine per attività simili e una donna di 38 anni, dell’hinterland napoletano, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Tricase, in esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Sergio Tosi ha valutato ed accolto le esigenze cautelari degli inquirenti, con l’accusa di presunta estorsione aggravata in concorso e sostituzione di persona. Il provvedimento è scaturito da una tempestiva e meticolosa attività di indagine posta in essere dagli uomini della “Benemerita” della Sezione Operativa della Compagnia tricasina per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani.

Le risultanze investigative, ampiamente condivise dalla Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, hanno consentito di raccogliere elementi indiziari a carico dei presunti autori le cui condotte criminose hanno consentito di configurare la ben più grave ipotesi dell’estorsione, in luogo della truffa, in ragione delle gravi minacce paventate ai danni di ciascuna vittima.

La coppia è sospettata di aver messo a segno sei raid tra il 29 ed il 31 agosto scorso. Dopo aver ricevuto numerose denunce di truffe e furti, gli investigatori hanno iniziato a cercare elementi utili per verificare se ci fossero punti in comune tra le varie vicende. La loro attenzione è caduta proprio su  un 48enne campano. L’indagine è stata condotta con i classici metodi dei servizi di appostamento e pedinamenti, ma anche con l’utilizzo di strumenti tecnologici, quali la visualizzazione delle videocamere di sorveglianza poste nel centro abitato. I Carabinieri sono arrivati anche alla presunta complice e, pian piano, hanno stretto il cerchio intorno ai due, riuscendo a ricostruire nel dettaglio il loro probabile modus operandi.

In particolare, l’uomo avrebbe contattato telefonicamente la possibile vittima, tutte persone anziane ultra 80enni, qualificandosi come Carabiniere. Uno dei destinatari della truffa era ultra90 enne. L’uomo si sarebbe avvalso del noto stratagemma di riferire falsamente che il nipote avrebbe causato un grave incidente stradale, che sarebbe stato arrestato e la avvertiva  che, di lì a breve, sarebbe passato il difensore per il ritiro della somma occorrente alla scarcerazione.Probabilmente, presentandosi presso l’abitazione della vecchietta e qualificandosi come presunto avvocato del nipote, il 48enne si sarebbe fatto consegnare la somma di circa 1.000 euro e vari monili d’oro, rassicurando l’anziana circa l’imminente scarcerazione. Subito dopo, sarebbe scappato a bordo di un’autovettura, con la quale sarebbe giunto insieme alla probabile complice, una donna di circa 38 anni, che rimaneva in attesa, a bordo del mezzo, fungendo verosimilmente da palo.

In una circostanza, l’uomo si sarebbe fatto consegnare l’ingente somma di 7.500 euro frutto di tanti sacrifici e che sarebbero serviti anche alcune cure mediche.

I due avrebbero agito in modo organizzato e mirato, selezionando le loro vittime tra donne anziane, sole ed indifese. Probabilmente, si fingevano Carabinieri per carpirne la fiducia e poi svuotarne le case. Tale modus operandi è comune tra i presunti truffatori che sfruttano la credibilità dell’Arma dei Carabinieri per commettere i loro crimini.

Per i Carabinieri del Comando Provinciale di Lecce la lotta a questo tipo di condotte, riconducibili a ipotesi di truffe ai danni di persone anziane è una delle principali sfide da affrontare giornalmente, studiando il fenomeno e analizzando il modus operandi dei presunti truffatori.

La presunta vicenda dei “finti carabinieri” sottolinea l’importanza della vigilanza e della precauzione da parte dei cittadini, soprattutto nei confronti di estranei che usano lo stratagemma di fingersi autorità o professionisti. Pertanto, i militari dell’Arma consigliano sempre di verificare l’identità delle persone e adottare misure di sicurezza per proteggere se stessi e la propria proprietà.

Naturalmente il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che i soggetti interessati, sebbene sottoposti a misure precautelari, sono persone sottoposte a indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

 



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