Duplice omicidio di mamma e figlia a Parabita, Cassazione conferma ergastolo per Biagio Toma

L’imputato rispondeva di duplice omicidio volontario finalizzato ad agevolare l’associazione mafiosa. Ritenuto inammisibile il ricorso della difesa.

La Cassazione conferma l’ergastolo per Biagio Toma, ritenuto l’autore materiale dell’omicidio della piccola Angelica Pirtoli di appena 2 anni e colpevole di aver partecipato a quello della madre, Paola Rizzello. I giudici della prima sezione di Cassazione hanno ritenuto inammissibile il ricorso della difesa.

Dopo la sentenza di oggi, dunque, la condanna al carcere a vita, a carico del 47enne di Parabita diventerà definitiva.

Biagio Toma risponde di duplice omicidio volontario finalizzato ad agevolare l’associazione mafiosa.

L’imputato è assistito dallavvocato Walter Zappatore che ha sostenuto, nei 17 punti del ricorso, una serie di vizi di legittimità nelle motivazioni della sentenza di Appello.

Il legale, a margine della sentenza dei giudici di Cassazione, afferma: “Prendo atto della sentenza, pur ritenendo Biagio Toma innocente, come già sostenuto nei primi due gradi di giudizio”.

Il difensore, già nel corso dei primi due processi, ha infatti sostenuto la frammentarietà, l’inattendibilità e la mancanza di riscontri oggettivi nelle dichiarazioni del grande accusatore, il collaboratore di giustizia Luigi De Matteis, 50enne di Parabita.

Quest’ultimo è stato condannato in Appello a 14 anni e 8 mesi, dopo la condanna a 16 anni ed 8 mesi maturata in primo grado con il rito abbreviato.

Gli altri processi

Nei mesi scorsi i giudici della Corte d’Assise, dopo una lunga camera di consiglio, hanno ritenuto il 47enne di Parabita colpevole del grave reato.

Inoltre, è stata confermata la provvisionale di 50mila euro e il risarcimento del danno in favore di ciascuna delle parti civili in separata sede.

Invece, il 4 luglio del 2017, i giudici della Corte di Assise di Lecce (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) hanno emesso il duro verdetto del carcere a vita nei confronti di Biagio Toma. La Corte ha così accolto l’istanza del pubblico ministero Elsa Valeria Mignone.

Durante l’istruttoria, è stato ascoltato anche Luigi De Matteis, attualmente collaboratore di giustizia, come testimone. L’uomo è ritenuto l’autore materiale dell’omicidio di Paola Rizzello e complice di Biagio Toma nella spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli, sbattuta selvaggiamente contro un muro. Questi ha raccontato in aula ogni minimo particolare del terribile fatto di cronaca, avvenuto il 20 marzo del 1991 a Parabita.

La bimba venne presa per un piede e sbattuta contro un muro. Nello specifico De Matteis ha affermato “Ho sparato un primo colpo al petto alla Rizzello e lei aveva la bambina in braccio. Poi mi sono accorto che c’era una scarpina a terra e il piede della bimba sanguinava. La bambina piangeva e io ho detto ce lo dovevano dire che c’era la bambina. Io la volevo abbandonare. Ho detto a Toma non ho coraggio. Poi siamo tornati indietro. Toma è sceso e l’ha sbattuta vicino al muro cinque volte prendendola per il piede. Poi mi ha detto: la bambina è morta”.

La 27enne di Parabita fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un intralcio alle attività del clan. Per il suo omicidio, la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001, (Presidente Dario Centonze, a latere Maurizio Saso) condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri.



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