Chiusa l’inchiesta ‘Pozzino’ su estorsioni e traffico di droga: sono 42 gli indagati

L’operazione investigativa, il 22 febbraio scorso, portò all’arresto di sei persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altri trentasei nomi. Le indagini sono partite dal furto di un Fiat Dobló, a scopo di estorsione.

Sono quarantadue, le persone raggiunte dall'avviso di conclusione delle indagini a seguito dell’operazione “Pozzino”. Il procuratore aggiunto Antonio De Donno ha così chiuso la complessa inchiesta che, il 22 febbraio scorso, porto all'arresto di sei persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di altri trentasei nomi. (in allegato l'elenco completo)
 
Quel giorno, carabinieri  della Compagnia  di Gallipoli assieme ai colleghi della tenenza di Copertino hanno sgominato un'associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, ai furti di autovetture, attrezzi e macchine agricole con la restituzione del bene al derubato dietro pagamento di una somma di denaro (il cosiddetto “cavallo di ritorno”), ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo ed altro.
 
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Vito Quarta, Ladislao Massari, Giuseppe Bonsegna, Anna Inguscio, Massimo Bellini, Angelo Vetrugno, Ivan Feola, Antonio Savoia, Roberta Capodieci, Andrea Sambati, Paolo Cantelmo, Dimitry Conte, Andrea Capone, Stefano Pati, Federica Conte, Sandro Matino, Arcangelo Corvaglia,  Maurizio Spedicato e Francesco Ciccarese
 
Le indagini sono partite dal furto di un Fiat Dobló, a scopo di estorsione. Da questo episodio sono scattate le indagini da parte dei militari verso colui il quale venne ritenuto la mente del piano. Ogni pista ha portato a Luigi Tarantini. Da alcune intercettazioni, inoltre, è emerso come egli avesse  rapporti frequenti con Roberto Nisi, già noto alle forze dell'ordine per detenzione reiterata di armi in ingenti quantità per gli appartenenti al suo clan. Queste stesse armi, mai trovate in realtà, venivano millantate nell'ampia disponibilità di Nisi e questo e bastato per far piombare anche sui di lui l'ordinanza di trasferimento in cella.
 
Molti dei protagonisti dei fatti, poi, si vantavano persino delle loro imprese criminali: Luigi Tarantini, ad esempio, più volte si è 'glorificato' per aver preso parte alla 'Strage della Grottella', aiutando a nasconderne gli autori. Dal ricavato delle estorsioni, ad ogni modo, veniva finanziata l'attività di spaccio di stupefacenti, estesasi fino al punto di arrivare nel nord Salento, tra Trepuzzi e Squinzano.
 

Gli episodi di estorsione contestati sono oltre 35 e hanno riguardato oggetti di ogni tipo: nel corso delle perquisizioni in casa Tarantini, infatti, i Carabinieri hanno ritrovato auto, macchinari agricoli, attrezzi da lavoro, proveniente dagli agri di  Copertino, Carmiano, San Pietro in Lama.



In questo articolo: