Tiene segregata in casa una prostituta, violentandola ripetutamente: arrestato 53enne di Galatina

Pietro Longo risponderebbe delle accuse di sequestro di persona e violenza sessuale. L’interrogatorio di garanzia del galatinese è stato fissato per sabato mattina. L’uomo ha diversi precedenti penali alle spalle ed il 24 settembre di due anni fa, fu vittima di un agguato.

Avrebbe prima tenuto segregata dentro casa una donna di origini bulgare, per poi abusare ripetutamente di lei. Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Maglie, assieme ai colleghi di Galatina, hanno tratto in arresto Pietro Longo 53enne. Il giudice Vincenzo Brancato, su richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggiero, ha disposto attraverso apposita ordinanza, la misura di custodia cautelare in carcere per l'uomo di Galatina. questi risponde delle accuse di sequestro di persona, consumato e tentato, e violenza sessuale aggravata.
 
La vicenda venne denunciata, per la prima volta, i primi giorni di settembre di due anni fa, da una prostituta che riferì che una sua "collega" era stata rapita. La donna raccontò ai Carabinieri che, proprio lungo la S.P. 361 Maglie – Gallipoli, in data 1 settembre verso le 14:00, riceveva una telefonata dallamica che le chiedeva aiuto, dicendole che era chiusa a bordo dell’autovettura di un suo cliente che già in passato l’aveva aggredita e derubata; inoltre la denunciante riferiva di aver parlato per telefono anche con il rapitore, che le aveva manifestato di non essere interessato ai soldi della ragazza, ma che era intenzionato ad ucciderla.
 
Ricevuta la denuncia iniziavano da subito le indagini, anche con le intercettazioni telefoniche. Dopo ventuno giorni in casa di Pietro Longo, la bulgara, approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, colto dal sonno profondo, riusciva a scappare dallabitazione ed il 22 settembre, verso sera, dopo essere riuscita a rintracciare l’amica con il suo telefono cellulare, veniva raggiunta ed accompagnata a Lecce. Il 26 settembre 2014 anche la stessa vittima sporge denuncia contro Pietro Longo, accusandolo del suo rapimento. La ragazza racconta di essere stata avvicinata da lui, suo abituale cliente che conosceva come Piero; questi la minacciava con un coltello, la faceva salire a bordo della sua autovettura. Quindi, la derubava, la legava con una corda mani e piedi facendola stendere nel bagagliaio. Successivamente veniva rinchiusa dentro casa da Longo, il quale l'avrebbe così costretta a stare con lui per venti giorni. Inoltre, l'avrebbe ripetutamente sottoposta a sevizie e abusi sessuali. Dopo alcuni giorni di prigionia, Longo la picchiava anche con un bastone o con la scopa, minacciandola di morte con un coltello se avesse tentato di fuggire.
Raccontava anche di avere sempre una sensazione di stanchezza, ritenendo probabile che le possa essere stata somministrata droga con l’inganno attraverso cibo o bevande. Il 22 settembre, verso le 23:00, approfittando del fatto che Longo era ubriaco e drogato, dopo aver recuperato il suo telefonino, fuggiva a piedi verso il centro abitato di Noha, riuscendo a contattare la sua amica, la denunciante, che con un taxi la portava a Lecce. Presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Scorrano, i medici riscontravano la presenza di ecchimosi diffuse, abrasioni e segni di violenza.
 
Il 53enne di Galatina ha diversi precedenti penali alle spalle ed il 24 settembre di due anni fa, fu presumibilmente vittima di un agguato. Longo era rientrato a casa come tutte le sere, ma questa volta sanguinava vistosamente per una vasta ferita ad una gamba. Venne condotto dal figlio, presso l’ ospedale Vito Fazzi di Lecce per le prime cure. I medici avrebbero ben presto verificato, come i "segni" sul corpo dell'uomo fossero riconducibili a colpi d’arma da fuoco. Alle prime domande degli investigatori, Longo avrebbe raccontato di essersi ferito in casa, ma le prime ricostruzioni lo avrebbero smentito. Dai rilievi effettuati sulla Fiat 600 di sua proprietà, sarebbero emerse svariate macchie di sangue sulla tappezzeria della macchina. Longo potrebbe essere stato raggiunto dal proiettile, mentre si trovava dentro l’auto. Le successive indagini non ancora concluse, avrebbero rivelato una prima verità. Verso le 16:30, Pietro Longo veniva ferito da ignoti, picchiato ed accoltellato alla schiena, all’altezza del polmone destro e sul braccio destro, oltre ad essere attinto da due colpi di arma da fuoco sulla tibia sinistra. L'uomo si sarebbe rivelato, il destinatario di un agguato. Il motivo, potrebbe essere una ritorsione nei confronti di Longo che  teneva sotto sequestro, dentro casa la prostituta, loro "protetta".
 
Dopo quasi due anni, la vittima si ripresenta dai Carabinieri, denunciando che sulla SP Maglie – Collepasso, era stata avvicinata da Longo, che aveva cercato di costringerla a salire in autovettura, minacciandola con un coltello. Al rifiuto della donna, Longo scendeva dal veicolo nel tentativo di raggiungerla, minacciando che le avrebbe tagliato la gola. In quel frangente la bulgara notava che l’uomo aveva difficoltà motorie vedendolo zoppicare e quindi riusciva a scappare chiedendo aiuto ad un automobilista di passaggio, che l’accompagnava dai Carabinieri ove sporgeva una nuova denuncia.
 
Sarà adesso l'interrogatorio di garanzia fissato per sabato mattina, a chiarire meglio la posizione del galatinese. Longo è difeso dall'avvocato Giuseppe Bonsegna.



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