Psicologo accusato di palpeggiamenti su giovane allieva. Arriva la condanna a 3 anni e 4 mesi

Secondo l’accusa, il 3 luglio del 2019, L.P. avrebbe molestato la giovane allieva presso l’ambulatorio di una struttura pubblica. Lo psicologo si trova tuttora agli arresti domiciliari

Arriva la condanna per lo psicologo arrestato nel febbraio dello scorso anno, con l’accusa di avere molestato una giovane allieva.

Il collegio della prima sezione (Presidente Fabrizio Malagnino, a latere Maddalena Torelli e Michele Guarini), al termine del processo con rito abbreviato condizionato (è stata acquisita una consulenza della difesa) ha inflitto la pena di 3 anni e 4 mesi nei confronti di L. P., 66 anni di Diso. Il pm Francesca Miglietta aveva invocato la stessa pena.

I giudici hanno disposto una provvisionale di 20mila euro ed il risarcimento del danno in favore della vittima di abusi che si era costituita parte civile con l’avvocato Stefano Chiriatti.

Ed il risarcimento del danno in separata sede in favore di quest’ultima e dell’Asl, parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia.

I giudici hanno inoltre condannato lo psicologo all’interdizione dai pubblici per uffici per 5 anni.

L.P. è assistito dall’avvocato Luigi Suez ed una volta depositate le motivazioni della sentenza presenterà ricorso in Appello.

Ricordiamo che L.P., l’8 febbraio del 2020, era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a firma del gip Marcello Rizzo, eseguita dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce e richiesta dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile, con l’accusa di violenza sessuale.

Lo psicologo si trova tuttora ristretto ai domiciliari.

Secondo l’accusa, il 3 luglio del 2019, L.P. avrebbe molestato la giovane allieva presso l’ambulatorio di una struttura pubblica, in occasione di un incontro finalizzato alla preparazione dei test psicoattitudinali del concorso in polizia.

L’interrogatorio di garanzia

Durante l’interrogatorio di garanzia, lo psicologo, assistito dall’avvocato Suez, in circa un’ora di ascolto, ha negato di avere molestato la giovane allieva. L’uomo ha ricostruito i fatti, dicendo che non conosceva la ragazza prima di quella visita avvenuta a Maglie. Lei era molto tesa e lui le avrebbe consigliato il training autogeno, facendola stendere sul lettino. Dunque, una tecnica di rilassamento che prevede anche l’uso delle mani. Successivamente, si sarebbero anche spostati in un’altra stanza per fare il suddetto test, in circa due ore.

Invece, secondo la presunta vittima, durante la visita ambulatoriale, lo psicologo l’avrebbe molestata, prima baciandola sulle mani per poi allungare le sue mani sul seno e sulle parti intime. La ragazza, sostiene poi che colta di sorpresa al momento dei fatti, si sarebbe messa a piangere e gridare.



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