Non è la prima volta, e purtroppo non sarà neppure l’ultima, ma quel che è certo, è che l’attività di controllo, tutela e monitoraggio dell’Amp Porto Cesareo, svolta in collaborazione con le forze dell’ordine e le Istituzioni del territorio, non arretrerà di un millimetro. Anzi grazie ai circuiti di videosorveglianza attivi in ogni angolo degli oltre 21 chilometri di costa, permetterà sempre più spesso di risalire ai responsabili.
E’ accaduto , foto e video alla mano, che diversi turisti, giovani e persino famiglie, abbiano creato dei varchi d’accesso alle spiagge, di fatto abusivi, con il solo scopo di accedere più facilmente alla battigia. Un calcio, magari due o tre, la collaborazione per spostare di forza le pietre vive, ed ecco distrutto il muro a secco e creato il passaggio verso il mare. Tutte persone ignare delle conseguenze in termini danni, arrecati all’ambiente, oltre a quelle amministrative e penali personali, a cui con queste condotte illecite, si va in corso.
Partendo proprio da questi fatti di cronaca, l’Area Marina Protetta in diversi luoghi oggetto di simili condotte incivili, ha dapprima provveduto a monitorare con apposite telecamere a circuito chiuso la situazione, poi una volta ottenuti i video, ha denunciato i responsabili alle forze dell’ordine, e garantendo la privacy ha deciso di diffondere i video della condotta illegale. “L’ultimo di tanti davvero troppi, episodi di malcostume ambientale, si è verificato sia pochi giorni prima di Ferragosto sia successivamente, precisamente a Torre Chianca dove non solo si devono fare i conti con i soliti rifiuti abbandonati ovunque – spiega Paolo D’Ambrosio direttore di Amp Porto Cesareo – ma addirittura di di pietre e rocce sradicate proprio dai muretti e poi abbandonate sull’arenile che accoglie migliaia di bagnanti. Una tipologia di turismo incivile, che distrugge e mortifica il nostro delicato territorio e mortifica l’immagine della nostra città. Anche per questo è scattata la tolleranza zero e sono partite, di concerto con le forze di pubblica sicurezza (Polizia locale, Carabinieri, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza) – conclude D’Ambrosio – le prime denunce a carico di soggetti individuati e riconosciuti grazie all’utilizzo dei filmati a devastare o sporcare cordone dunale, spiagge e territorio in generale”.
Soddisfatto per l’attività condotta a nome del Consorzio di Gestione di Amp si è detto il presidente Pasquale Coppola. “Purtroppo quello che sta accadendo sul nostro territorio da diverse estati a questa parte, è una situazione non più sostenibile ne tollerabile. Da questa situazione di inciviltà diffusa si esce tutti sconfitti, residenti, villeggianti, pendolari e turisti. Anche e soprattutto per questo da settimane abbiamo alzato il livello di attenzione e iniziato ad agire denunciando i responsabili di gravi reati ambientali”.