Incendio al negozio ‘Sogni’, chiesta la condanna a oltre 8 anni per Schipa e De Angelis

I due imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura di frode assicurativa, incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato. Il Sostituto Procuratore Antimafia ha invocato l’assoluzione per Maria Speranza Bianco, 41enne di Surbo.

"Incendiarono il negozio per intascare il premio assicurativo". Con queste parole il Sostituto Procuratore Antimafia Guglielmo Cataldi ha invocato la condanna dei presunti responsabili dell'esplosione che il 2 agosto del 2011 distrusse l'esercizio commerciale ‘Sogni, in pieno centro cittadino.
  
Nello specifico, il pm ha chiesto la condanna a 4 anni e 4 mesi per Giampiero Schipa, 51enne di Lecce, ex proprietario dell’esercizio commerciale; 3 anni e 10 mesi per Gennaro De Angelis, 65enne di Taranto. Tutti e tre rispondono a vario titolo ed in diversa misura  di frode assicurativa, incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato. Invece, per Maria Speranza Bianco, 41enne di Surbo, il dr. Cataldi ha invocato l'assoluzione "per non aver commesso il fatto".
  
Nell'udienza preliminare innanzi al gup Giovanni Gallo, gli stessi imputati sono stati prosciolti dall’accusa di disastro doloso.
  
Durante, il processo è stato anche ascoltato il "pentito" Gioele Greco. Il collaboratore di giustizia, sentito in videoconferenza, ha chiarito alcune circostanze sull'esplosione che nell'estate di sei anni fa, distrusse il negozio ‘Sogni’e in cui rimase vittima Michele De Matteis, 32enne leccese. Difatti, quel giorno qualcosa andò storta al momento dell'esplosione e De Matteis perse la vita. Infilatosi in un’intercapedine, nello scantinato sottostante al locale, il 32enne leccese morì carbonizzato. ll 30enne leccese Gioele Greco ha confermato quanto dichiarato nel verbale dell'interrogatorio del 9 luglio 2015 relativo all'inchiesta "Eclissi", raccontando importanti retroscena.
  
L'attentato doveva essere compiuto da Greco, ma poi fu realizzato direttamente dal suo amico Michele De Matteis. Greco racconta che De Matteis «mi chiese di incendiare il negozio “Sogni” perché il suo amico Giampiero Schipa era intenzionato a incassare lindennizzo assicurativo. Ero ancora in attesa dellindicazione di Michele per poter eseguire lincendio quando un mattino mi chiamò…  per avvisarmi che avevano trovato il cadavere di un certo Michele in Piazza Mazzini sepolto sotto le macerie del negozio “Sogni” ».
  
Le indagini, coordinate dal Sostituto procuratore Guglielmo Cataldi, hanno accertato che gli imputati avrebbero agito per intascare il premio assicurativo. De Angelis aveva bisogno di soldi per saldare il debito contratto proprio con Schipa.
  
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti, Amilcare Tana e Cosimo Rampino. Si sono invece costitutivi parte civile, all'inizio del processo, la compagnia assicurativa Allianz con l'avvocato Silvio Caroli e i titolari di vari immobili danneggiati dall'incendio assistiti da:  Massimo Manfreda, Michele Palazzo, Carlo Sariconi, Cosimo Ruppi, Cristian Gnoni, Giuseppe Gravili.
  
I difensori hanno discusso questa mattina, mentre sentenza è prevista per il mese di marzo, innanzi al giudice monocratico Maddalena Torelli.



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