Incompatibilità del giudice? E’ scontro tra Gup e Procura nell’udienza Bcc

L’udienza è stata rinviata al 12 febbraio per il concomitante sciopero degli avvocati e in quella data potrebbe subentrare un nuovo gip.

Un’udienza preliminare turbolenta quella odierna relativa ad una vecchia inchiesta sulla Banca di Credito Cooperativo Terra d’Otranto. Il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, invocando l’articolo 36 lettera e (se alcuno dei prossimi congiunti è offeso o danneggiato dal reato o parte privata) ha chiesto la ricusazione del gup Vincenzo Brancato. Il motivo? Una parentela del giudice con un socio del consiglio di amministrazione della banca, potenziale parte offesa nel processo.

Il gup ha, a sua volta, presentato una lettera al Presidente del Tribunale, con cui sostiene di volersi astenere, ma per le indebite pressioni ricevute.

Ad ogni modo, l’udienza è stata rinviata al 12 febbraio per il concomitante sciopero degli avvocati ed in quella data (a prescindere dalle decisioni del Tribunale) potrebbe subentrare un nuovo Gup, poiché il dr. Brancato dovrebbe nel frattempo andare in pensione.

Sempre in quella sede potrebbe essere ribadita dalla Procura la richiesta di acquisizione agli atti del processo del verbale del neo-collaboratore di giustizia, Tommaso Montedoro (è stato presentato in aula solo uno stralcio).

Il giudice, con apposita ordinanza nell’udienza scorsa, aveva sottolineato come non fosse possibile la suddetta acquisizione. La decisione, oltre che da questioni procedurali, sarebbe stata dettata dai dubbi sull’attinenza delle dichiarazioni di Montedoro con il processo in corso.

Il pentito, nelle settimane scorse, ha riferito agli inquirenti (tra cui il Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris) di un incontro avvenuto in passato a Casarano con il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta.

Il motivo dell’appuntamento? Un prestito bancario per l’apertura di un centro commerciale nel Basso Salento (assieme a dei soggetti calabresi), in cambio dell’appoggio in campagna elettorale. In particolare, secondo quanto riferito da Montedoro, i due si sarebbero incontrati in un bar e Mazzotta avrebbe promesso di interessarsi alla vicenda, offrendo l’apertura di linee di credito presso due istituti bancari. Inoltre, avrebbe regalato a Montedoro un paio di costose scarpe Hogan. In realtà, come riferito dallo stesso pentito, dell’affare non se ne fece niente, perché nel frattempo venne arrestato.

Il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, attraverso il proprio legale Pantaleo Cannoletta, ha già smentito categoricamente di avere mai conosciuto e addirittura incontrato, Tommaso Montedoro.

L’inchiesta

La Procura di Lecce, nei mesi scorsi, ha chiuso l’inchiesta sul rinnovo del consiglio d’amministrazione della Banca di credito cooperativo Terra d’Otranto, condizionato secondo l’accusa, da presunte ingerenze della Sacra Corona Unita.

L’avviso di conclusione vede coinvolte dieci persone. I fatti (fino al 2014), occorre ricordare, si riferiscono al vecchio consiglio di amministrazione della banca.
Gli imputati rispondono a vario titolo ed in diversa misura di: estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata e consumata, violenza privata, tentata concussione.

L’inchiesta è stata condotta dai carabinieri del Ros e della Compagnia di Campi Salentina.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Paolo Spalluto, Massimo Bellini, Luigi e Roberto Rella, Carlo Sariconi, Antonio Savoia, Laura Minosi, Salvatore Pino, Paolo Pepe, Roberto Ruggiero.



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