Ha avuto inizio questa mattina, il processo nei confronti dei vertici della società Tap, dopo i tanti rinvii precedenti ed il susseguirsi di giudici.
Dinanzi al giudice Maria Francesca Mariano, sono state affrontate una serie di questioni preliminari, nel corso dell’udienza straordinaria fissata per accelerare i tempi ed evitare il rischio della prescrizione. La difesa ha sottolineato, tra le altre cose, l’inutilizzabilità in questo processo degli esiti dell’incidente probatorio e la nullità dei capi imputazione per l’indeterminatezza nella descrizione delle condotte, nonostante le modifiche apportate in una scorsa udienza da parte del pubblico ministero Alessandro Prontera.
Il giudice, al termine della camera di consiglio, ha rigettato tutte le richieste della difesa. Il processo entrerà nel vivo a partire dalla prossima udienza fissata per il 26 gennaio del 2023, quando verranno sentiti i primi cinque testimoni del pm Alessandro Prontera. Si tratta dei carabinieri del Noe e della Forestale che hanno eseguito le indagini.
Sul banco degli imputati compaiono, tra gli altri, i vertici di Tap e i manager della Saipem, la società appaltatrice per i lavori di costruzione del micro tunnel.
Le accuse contestate a vario titolo ed in diversa misura ai diciotto imputati sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazione del testo unico in materia edilizia, inquinamento idrico.
Secondo la pubblica accusa, rappresentata dal pm Alessandro Prontera, le opere per la realizzazione del gasdotto sarebbero state realizzate senza seguire le indicazioni della Valutazione di Impatto Ambientale e “su aree sottoposte a vincolo paesaggistico e idrogeologico”. Insomma, su zone agricole dichiarate di “notevole interesse pubblico”. I lavori, inoltre, si sarebbero svolti in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie.
Non solo, poiché si fa riferimento anche all’espianto degli ulivi in località «Le Paesane» (gli alberi secondo la Procura sono stati “spostati” in un periodo diverso da quello autorizzato) e all’inquinamento della falda acquifera a pochi passi dal cantiere, a causa di una mancata o incompleta impermeabilizzazione.
Il collegio difensivo
Gli imputati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati: Paola Severino (ex Ministro della Giustizia), Francesco Paolo Sisto, Roberto Eustachio Sisto, Angelo Nanni, Andrea Sambati, Luigi Covella, Federico Massa, Anna Luigia Cretì, Gianluigi Manelli, Michele Laforgia e Valentina Quarta.
Le parti civili
Le parti civili sono assistite dai legali Renata Minafra, Francesco Calabro, Giuseppe Milli, Luigi e Roberto Rella, Giulio De Simone, Francesco Palmieri, Ladislao Massari, Francesca Conte, Pierfilippo Centonze, Valentina Mele, Oronzo Calzolaro, Carlo Barone, Piero Mongelli, Mario Tagliaferro, Francesco Zizzari del Foro di Bari.