Insulti via Facebook alla Polizia Locale, pronta la replica:’Tuteleremo la nostra immagine’

Il Comandante della Polizia Municipale di Lecce, Donato Zacheo, fa sapere che non si tollererà oltre ‘che vengano rivolti insulti, espressioni volgari e diffamatorie nei confronti del personale. Ci tuteleremo nelle sedi competenti’.

Vanno bene le critiche (a volte pesanti), meglio ancora se costruttive; ma gli insulti, quelli proprio no. I social network oggi, purtroppo, non fanno altro che amplificare questa libertà di “postare” frasi e commenti. Si tratta dell’enorme potere divulgativo dei nuovi mezzi di comunicazione on-line. I personaggi pubblici risultano quelli più presi di mira. E, negli ultimi tempi, specie chi indossa una divisa. “Sempre più spesso sui siti di testate on-line o sui profili facebook di privati cittadini e amministratori pubblici, la Polizia Locale di Lecce risulta essere bersaglio di commenti offensivi e diffamatori”. Sono proprio loro stavolta, i Vigili Urbani, a dire basta. Rispondendo a tono a certe parole fin troppo ingiuriose. Certo, in taluni interventi si percepisce facilmente l’animo rancoroso e lo sfogo di chi è stato destinatario di una sanzione amministrativa. “E cerca una effimera ed incivile rivalsa buttando discredito su chi ha fatto il proprio dovere facendo correttamente rispettare una norma”.
 
In altri casi tra le righe si legge il disprezzo frutto di una oramai annosa e nefasta campagna mediatica denigratoria che ha colpito indiscriminatamente tutti gli operatori di polizia locale”. Bisogna ricordare, peraltro, l’ultima la sentenza della Corte di Cassazione n. 24431/2015. Postare commenti offensivi sui social network, proprio a causa della loro capacità di diffusione capillare e potenzialmente illimitata, configura l’ipotesi di reato di cui al terzo comma dell'art. 595 c.p.p. quale fattispecie del delitto di diffamazione aggravata a mezzo stampa.
 
Talvolta, invece, trapela la errata – seppur legittima – convinzione che alla Polizia Locale spetti un ruolo continuativo di gestione dell'ordine pubblico e prevenzione generale della microcriminalità. Ciò, però, va ben oltre le sue proprie funzioni di vigilanza e travalica lo status giuridico attualmente riconosciuto agli stessi operatori. “Da anni oramai gli operatori di polizia locale vivono la dicotomia di essere contrattualmente degli impiegati comunali, ma funzionalmente dei poliziotti. Uomini e donne chiamati ad assolvere a compiti soprattutto di altri organi di polizia, senza avere le corrispondenti tutele a livello normativo e contrattuale”.
 
 Il legislatore, infatti, nonostante le richieste a gran voce da parte della categoria, non riesce a dare corpo ad una riforma normativa che finalmente, recepisca il nuovo del ruolo della polizia locale che il contesto sociale delle nostre città esige in prima linea sul fronte della sicurezza urbana.
 
Il Comandante Donato Zacheo fa sapere che, “pur rimanendo sempre disponibile al confronto costruttivo con i cittadini, non tollererà oltre che vengano rivolti insulti conditi da espressioni volgari e diffamatorie nei confronti del proprio personale e provvederà a tutelarne l’immagine e la reputazione nelle sedi competenti”.



In questo articolo: