La libertà dura solo pochi giorni: due volti noti, appena scarcerati, tornano a Borgo San Nicola

A pochi giorni dalla scarcerazione per decorrenza dei termini della custodia cautelare, un nuovo provvedimento limitativo della libertà personale ha colpito Maurizio Di Nunzio e Oliviero Centonze, volti noti alla cronaca dopo l’operazione ‘Augusta’ del 2011.

Avevano da poco riguadagnato la libertà, ma per Maurizio Di Nunzio, 29enne di Maglie e Oliviero Centonze, 44enne leccese volti già noti alle forze dell’ordine, si sono aperte ancora le porte di Borgo San Nicola. I due avevano conquistato la ribalta della cronaca locale all’indomani dell’operazione «Augusta» del lontano 2011 che aveva scritto la parola fine sul tentativo di riorganizzazione di uno dei gruppi storici della Sacra Corona Unita leccese dalle ceneri di un clan annientato qualche anno prima e legato alla figura del boss Totò Rizzo. Nel 2014, Di Nunzio era stato condannato in appello a 8 anni per traffico di droga, stessa sorte era toccata a Centonze, poi ‘il colpo di scena’ se così si può definire. Scaduti i termini di custodia cautelare, una parte degli imputati finiti nei guai chi per droga, chi per mafia sono tornati ‘liberi’. In dieci, infatti, avevano lasciato il carcere qualche giorno fa, beneficiando della decisione della sezione Promiscua della Corte d’Appello di Lecce.
  
Solo che, come detto, un nuovo provvedimento limitativo della libertà personale ha colpito in queste ore Maurizio Di Nunzio e Oliviero Centonze. I due sono stati raggiunti da un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello, il dottor Antonio Maruccia, poiché devono scontare rispettivamente 2 anni, 10 mesi e 5 giorni il primo e 3 anni 2 mesi e 28 giorni, il secondo che risponde dell’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso.
  
I militari hanno provveduto a riaccompagnare i due nel penitenziario alle porte di Lecce. 



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