Minaccia lo zio di pubblicare le foto osé con l’amante e chiede 3mila euro per stare zitto: nipote sarà giudicato con rito abbreviato

Secondo l’accusa, il 22 enne G.B. avrebbe effettuato telefonate minatorie all’indirizzo dello zio, ma in forma anonima. Il giovane neretino risponde dei reati continuati di molestie e tentata estorsione.

Avrebbe minacciato lo zio con foto compromettenti, chiedendogli 3.000 euro in cambio del suo silenzio. Così, il 22enne di Nardò, G.B. (queste le sue iniziali) sarà giudicato con il rito abbreviato il 9 marzo. Il gup, Vincenzo Brancato ha accolto la richiesta dei suoi difensori, gli avvocati Massimo Muci e Antonio Falangone. Il giovane neretino risponde dei reati continuati di molestie e tentata estorsione.
  
Secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Carmen Ruggiero alla fine di maggio del 2014, il 22enne avrebbe effettuato telefonate minatorie allo zio, ma in forma anonima. Minacce e ingiurie di vario tipo, fino ad arrivare ad un vero e proprio ricatto. Nel corso di una conversazione, l'interlocutore chiedeva all'uomo dall'altra parte del telefono di consegnargli una determinata somma di denaro. In caso di rifiuto, non avrebbe esitato a diffondere alcune immagini "osé". Il ricattatore avrebbe proferito alla vittima, queste parole " Se non mi dai i soldi – i tremila euro, mando le foto a casa tua, alla tua compagna". Il riferimento era ad alcune immagini che ritraevano lo zio nel compimento di atti sessuali con un'altra donna, tra le altre cose parente sia del molestatore che della vittima. 
  
Il tentativo di estorsione però non andò in porto. La vittima presentò formale denuncia presso i  carabinieri di Nardò. Gli inquirenti dall'analisi dei tabulati, riuscirono però prontamente a risalire al nipote. Inoltre come dichiarato dallo stesso, G.B. era l'unica persona a conoscenza della sua "scappatella".   



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