Condanna all'ergastolo per Biagio Toma, ritenuto l’autore materiale dell'omicidio della piccola Angelica Pirtoli di appena 2 anni e colpevole di aver partecipato a quello della madre, Paola Rizzello. La brutale esecuzione avvenne il 20 marzo del 1991 a Parabita.
Questa mattina, dopo le repliche di pubblica accusa e difesa, i giudici della Corte di Assise di Lecce (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) hanno emesso il duro verdetto del carcere a vita e dell'isolamento diurno per 1 anno. Biagio Toma, 47 anni di Parabita, risponde del reato di duplice omicidio volontario finalizzato ad agevolare l'associazione mafiosa ed era presente in aula alla lettura della sentenza. I giudici hanno anche disposto una provvisionale di 50mila euro ed il risarcimento del danno in favore di ciascuna delle parti civili in separata sede. Si tratta di Maria Antonia Sabato, madre della Rizzello e nonna della piccola Angelica, con l’avvocato Serena Tempesta. La sorella della Rizzello, Marilena con il legale Leonardo Marseglia; Alessandro Pirtoli, fratello di Angelica e figlio di Paola Rizzello con l'avvocato Emanuela Pispico.
Nella scorsa udienza, invece, si è tenuta la requisitoria del procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone. Il pm ha sottolineato "Un omicidio di questo genere è riprovevole e supera qualunque barriera di spessore criminale. Non si può uccidere in questo modo una bambina. Quella morte non può rimanere senza colpevole." Ricostruendo la dinamica del terribile omicidio, la dr.ssa Mignone ha sostenuto che De Matteis non è l'unico colpevole. Non poteva fare tutto da solo e insieme a Toma avrebbe ucciso la bambina. Il pm ha poi sottolineato l'attendibilità di alcune testimonianze, come quelle del collaboratore di giustizia Luigi De Matteis e di Massimo Donadei.
Subito dopo, si è tenuta l'arringa difensiva dell'avvocato Walter Zappatore, difensore di Biagio Toma.
Durante l'istruttoria, nei mesi scorsi, è stato ascoltato anche Luigi De Matteis, attualmente collaboratore di giustizia, come testimone. L’uomo è ritenuto l’autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello e complice di Biagio Toma nella spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli, sbattuta contro un muro. L'uomo ha raccontato in aula ogni minimo particolare della brutale esecuzione. La bimba venne presa per un piede e sbattuta contro un muro. Nello specifico De Matteis ha affermato “Ho sparato un primo colpo al petto alla Rizzello e lei aveva la bambina in braccio. Poi mi sono accorto che c'era una scarpina a terra e il piede della bimba sanguinava. La bambina piangeva e io ho detto ce lo dovevano dire che c'era la bambina. Io la volevo abbandonare. Ho detto a Toma non ho coraggio. Poi siamo tornati indietro. Toma è sceso e l'ha sbattuta vicino al muro cinque volte prendendola per il piede. Poi mi ha detto la bambina è morta."
Luigi De Matteis, 50enne di Parabita, è stato condannato a 16 anni e 8 mesi nel processo con rito abbreviato innanzi al gup Vincenzo Brancato, perché ritenuto l'autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello. La 27 enne di Parabita, fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un'intralcio alle attività del clan. Per il suo omicidio, la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001, (Presidente Dario Centonze, a latere Maurizio Saso) condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri.
