Operazione antidroga ‘Oceano’ sull’asse Italia-Albania: 17 indagati tra cui un finanziere

Il 13 settembre scorso sono state emesse gip numerose ordinanze di misura cautelare a carico dei componenti di una associazione bollata come ‘a delinquere armata’, impegnata nello smercio di sostanze stupefacenti, provenienti dall’Albania e destinata a tutto il Salento.

Chiuse le indagini relative alla maxi operazione anti-droga "Oceano" sull'asse Italia -Albania. L'avviso è stato notificato a 17 persone che rispondono a vario titolo ed in diversa misura dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e traffico delle stesse e raccolta di scommesse clandestine.
  
Ricordiamo che, il 13 settembre scorso, sono state emesse gip Michele Toriello, 18 ordinanze di misura cautelare (cinque soggetti sono irreperibili) , a carico dei componenti di una associazione bollata come ‘a delinquere armata’, impegnata nello smercio di sostanze stupefacenti, provenienti dall’Albania e destinata a tutto il Salento e ad alcune zone della Campania. Le indagini sono state coordinate dal Procuratore Cataldo Motta e dal Sostituto Guglielmo Cataldi e condotte dai finanzieri del Goa (Gruppo Operativo Antidroga ). Durante l'interrogatorio di garanzia, la maggior parte di essi si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
  
Tra gli indagati risulta anche il nome di un appuntato della Gdf, a cui il Gip ha applicato la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio ricoperto. Il 41enne di Cavallino, Christian Luigi Giannone risponde del reato di rivelazione di atti d'ufficio. Per lui, il dr.Cataldi aveva chiesto l'arresto. Secondo l'accusa, il finanziere avrebbe comunicato il numero di targa di alcune autovetture utilizzate dalla Guardia di Finanza per lo svolgimento dei servizi di pedinamento ed osservazione. Giannone risultava in stretti contatti con Giuseppino Mero, 52 anni di Cavallino che secondo la Procura, si adoperava a ricevere informazioni riservate riguardanti le attività investigative sull'organizzazione criminale. Inoltre, provvedeva alla distribuzione sul territorio salentino dello stupefacente.
  
Inoltre, risultano indagati: Alessandro Scalinci, 32enne di Campi Salentina che secondo l'accusa svolgeva il ruolo di corriere e custode della droga e si adoperava al recupero crediti dei debitori. Alessio Bellanova, 34 anni di Campi Salentina, invece, avrebbe spacciato lo stupefacente, "affidatogli" dagli albanesi, a terze persone. In un'occasione avrebbe venduto la droga per un valore superiore a quello di una Smart, consegnata poi ai suoi fornitori come parziale contropartita della droga, a lui consegnata.  Riguardo Bellanova, emerge da un intercettazione tra il Kapplani ed il Tole un importante retroscena sulla sua gambizzazione, avvenuta il 10 ottobre del 2013. Sarebbe stato vittima di un attentato, poiché avrebbe preteso alcune somme di denaro che doveva invece dare al sodalizio. "A lui per i nostri soldi l'hanno sparato ….i soldi che dovevo prendere io…sono andati a casa sua e gli hanno detto…scendi che ti diamo i soldi …perché lui li aveva minacciati …era uno con la moto…appena è sceso giù bambini bam bam …tre volte", dicono i due indagati.
  
Infine compaiono i nomi di Gianluca Lorè, 33 anni di Brindisi;Christian Montanaro, 29 anni, di Taranto; Davide Giovine, 38enne di Statte.,Tommaso Danese, 40 anni di Monteroni; Alessandro Quarta, 23enne di Copertino.
  
Così come, gli albanesi: Ervin Gerbaj, 35enne albanese (senza fissa dimora) che si occupavano dell'acquisto, ricezione e trasporto della droga. Compaiono anche i nomi di Marenglen Halka, 35 anni, di Fier;  Marjus Halka, 32 anni; Hendri Kapllani, 29 anni, di Valona; Ermal Resulaj, 36enne albanese residente a Parabita; Viktor Shaolli, 32 anni di Fier (ai domiciliari).
Tra gli indagati, anche Maurizio Vernich 39enne di Lecce e Lorenzo Serra, 54enne di Lizzanello. Entrambi rispondono soltanto dell'accusa di aver svolto (assieme a Cristian Giannone), senza autorizzazione, attività di raccolta scommesse  sia in Italia che all'estero, per via telematica presso un bar di Cavallino.



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