Presunte irregolarità in un concorso pubblico a Sanarica, ex sindaco e altri 10 imputati finiscono a processo

Gli undici imputati dovranno presentarsi in data 3 aprile, innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per l’inizio del processo. Invece, altre tre persone saranno giudicate con il rito abbreviato, l’8 marzo.

Finiscono tutti sotto processo, i politici e funzionari coinvolti nell'inchiesta sulle presunte irregolarità in un concorso pubblico per un posto di Istruttore amministrativo al Comune di Sanarica.
  
Il gup Carlo Cazzella al termine dell'udienza preliminare ha rinviato a giudizio: Marco Rizzo, 51enne di Lecce, segretario del Comune di Sanarica e Presidente della Commissione esaminatrice; Alessandra Tafuro, 42enne di Trepuzzi; Michele Tetro, 47enne di Bari (entrambi in qualità di componenti della commissione esaminatrice); Francesco Miggiano, 67 anni di Otranto; Emilio Miggiano, 67 anni di Sanarica; Maria Grazia Accoto, 49 anni di Minervino, componente, "esperta della materia"; Vittorio Aprile, 67enne di Maglie, all'epoca Sindaco di Sanarica; Cosimo Maggiulli, 72enne di Sanarica; Riccardo Pasquale Nuzzachi, 38 anni di Sanarica; Emilio Miggiano, 66 anni di Sanarica e Luigi Stefano, 49enne di Sanarica. Gli undici imputati dovranno presentarsi in data 3 aprile innanzi ai giudici della seconda sezione collegiale per l'inizio del processo.
  
Invece, Luca Perrone, 42enne di Sanarica; Fabio Ferrari, 47enne di Lecce; e Antonio Manzo, 64enne di Botrugno, saranno giudicati con il rito abbreviato. L’udienza è stata fissata al prossimo 8 marzo dinanzi al gup Carlo Cazzella.
  
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Giuseppe Corleto, Luigi, Alberto e Arcangelo Corvaglia, Alessandro Stomeo, Amilcare Tana, Ester Nemola, Andrea Starace, Michelangelo Gorgoni, Mauro De Giorgi, Fiorenzo Luchena, Raffaele Di Staso,Cosimo Guaglianone del Foro di Bari, Lorenzo Bullo del Foro di Taranto, Mauro Finocchito.
  
Il Comune di Sanarica si è costituito parte civile con l'avvocato Salvatore Corrado, così come, la candidata che ha denunciato le presunte irregolarità, con il legale Giuseppe Pellegrino. 
Al centro dell'inchiesta coordinata dal pubblico ministero Elsa Valeria Mignone, un concorso pubblico per un posto di Istruttore amministrativo a tempo indeterminato, svoltosi nel Comune di Sanarica nel 2010. Nel mirino degli inquirenti, l'operato della Commissione giudicatrice.
  
In particolare, con riguardo alla prima prova scritta, il voto attribuito al “primo classificato” (25/30) risulterebbe manifestamente ingiustificato rispetto a quello attribuito alla ricorrente (22/30), il cui elaborato invece si era connotato per una maggiore chiarezza espositiva, un migliore inquadramento sistematico degli istituti giuridici e una più significativa ricchezza contenutistica.
  
Ma è soprattutto con riguardo ai voti attribuiti alla seconda prova scritta del primo classificato  che l’operato della Commissione esaminatrice si è manifestato gravemente illegittimo. L'elaborato del candidato risultato poi vincitore sarebbe risultato manifestamente errato e “fuori traccia”, ma la Commissione ha illegittimanente ritenuto di attribuirgli un giudizio di piena sufficienza (22/30).
  
Anche Il Tar ha giudicato illogico e immotivato l'operato della Commissione giudicatrice, accogliendo il ricorso della candidata presumibilmente danneggiata. Questa aveva ottenuto dal Tar che si ripetesse la prova orale, dalla quale era stata addirittura esclusa in prima battuta dalla commissione di concorso, facendo emergere qualche sospetto.
  
Il candidato risultato vincitore, nonostante le presunte irregolarità del concorso,  venne assunto nell'amministrazione del Comune di Sanarica e la sua permanenza, secondo la Procura, fu illegittimamente garantita anche dall'allora Primo Cittadino.



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