Presunti abusi edilizi: il Parco Gondar rimane sotto sequestro

Il giudice monocratico ha rigettato l’istanza di dissequestro della difesa, presentata in occasione della prima udienza del processo.

Rimangono i sigilli al Parco Gondar di Gallipoli. Il giudice monocratico Pasquale Sansonetti della seconda sezione penale ha rigettato l’istanza della difesa presentata in occasione della prima udienza del processo. Gli avvocati chiedevano il dissequestro dell’area o in subordine la restituzione con prescrizione. Il Tribunale non ha accolto le ragioni dei legali.

La decisione del giudice è dunque in linea con quanto sostenuto dal pubblico ministero Paola Gugliemi che aveva espresso parere contrario, seppur non vincolante. Secondo il dr. Sansonetti non sarebbero intervenuti nuovi elementi, rispetto al sequestro del marzo del 2017 (oltre a quello successivo di settembre), per poter accogliere la richiesta. Soprattutto, ritiene il giudice, nell’anno trascorso, non sarebbe stato depositato o richiesto, nessun atto o provvedimento amministrativo da parte dei titolari.

Ricordiamo che nei mesi scorsi, già il Tribunale del Riesame ha “confermato” il provvedimento del settembre scorso, dopo il “dissequestro con prescrizione”, accordato dalla Procura nel mese di maggio del 2017, che permise di organizzare 38 eventi nella stagione estiva.

Occorre ricordare che, circa un mese fa, il giudice per l’udienza preliminare Antonia Martalò aveva rigettato l’istanza dei legali dei due proprietari di revocare il sequestro e di fare riaprire l’area concerti. Gli avvocati Michele Bonsegna, Ladislao Massari e Pierluigi Portaluri, a quel punto, hanno impugnato il provvedimento dinanzi al Riesame.

I difensori hanno ribadito come i due proprietari abbiano ottenuto il rilascio di tutte le autorizzazioni di natura edilizia, ambientale e demaniale dalla pubblica amministrazione.

Il collegio (Presidente Maria Pia Verderosa, a latere Antonio Gatto e Anna Paola Capano) ha comunque confermato il sequestro. La difesa potrà comunque presentare una nuova istanza nel corso del processo. Infatti, nei mesi scorsi, sono stati rinviati a giudizio dal gup Antonia Martalò, al termine dell’udienza preliminare, sette imputati per le presunte irregolarità in materia edilizia e autorizzativa. Si tratta di Ferruccio Errico, 34 anni di Gallipoli, in qualità di amministratore della Gondar Srl e legale rappresentante della società “Sold Out” che gestisce la realizzazione degli eventi all’interno del parco; Christian Scorrano, 35enne gallipolino, altro amministratore della Gondar Srl; i progettisti Antonio Ferilli, 57 anni di Gallipoli, Mario Stefanelli, 63enne di Gallipoli, Franco Ancora, 75enne gallipolino, Giuseppe Cataldi, 61 anni dirigente del Settore Urbanistico del Comune di Gallipoli, Sergio Leone 61enne di Taviano, funzionario. Nel corso dell’udienza, gli amministratori del Parco Gondar hanno rilasciato spontanee dichiarazioni, sottolineando la regolarità e correttezza del proprio operato.

Tra le accuse contestate, a vario titolo ed in diversa misura, quella di falso ideologico e abusivismo edilizio.

Il sequestro e la restituzione dell’area

Ricordiamo che nel marzo dello scorso anno, il personale della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera della ‘Città Bella’ ha eseguito il decreto di sequestro emesso dal Gip Simona Panzera. La struttura, diventata negli anni un punto di riferimento per gli eventi estivi, nel lontano 1973 era costituita da due campi da tennis e da manufatti accessori. Nel tempo si sarebbe ampliata fino ad occupare, in un’area sottoposta a particolari vincoli in quanto ZPS (Zona a protezione speciale) e SIC (Sito di interesse Comunitario), una superficie complessiva di circa quindicimila metri quadrati, di cui circa mille appartenenti al demanio marittimo, su cui sarebbero state realizzate diverse opere, tra cui una pizzeria, un palcoscenico, un bar con deposito, spogliatoi e servizi igienici.

Nel mese di maggio, però l’area concerti del Parco Gondar ha riaperto con la possibilità di organizzare 38 eventi lungo l’arco della stagione. Difatti, il pubblico ministero Antonio Negro e il procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone, hanno accolto l’istanza della difesa composta dagli avvocati Michele Bonsegna, Ladislao Massari, Lugi Covella, Fabrizio Ferilli e Pierluigi Portaluri, disponendo il “dissequestro con prescrizione”.

È stato difatti dissequestrato l’intero compendio aziendale sottoposto a Provvedimento del gip. Il P.M. ha condiviso le ragioni illustrate dagli indagati ed ha disposto la restituzione per “salvaguardare anche le esigenze imprenditoriali degli istanti e soprattutto quelle occupazionali del territorio”. Successivamente, al termine della stagione estiva, sono stati nuovamente apposti i sigilli all’area.