Omicidio Daniele e Eleonora. La difesa di De Marco chiederà la perizia psichiatrica durante il processo di Appello

Il processo di secondo grado si aprirà domani mattina, nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello

Chiederanno una nuova perizia psichiatrica nel corso del processo di Appello che si aprirà domani mattina, nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, i legali di Antonio De Marco, il 23enne che uccise con quasi 80 coltellate Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta.

Secondo la difesa rappresentata dagli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario che ha impugnato la sentenza di primo grado, Antonio De Marco, studente di scienze infermieristiche, sarebbe affetto da un vizio di mente ed era incapace d’intendere e di volere al momento dei fatti. Nello specifico, si tratterebbe di una grave condizione psicopatologica dello spettro autistico, che sarebbe emersa dalle conclusioni dei consulenti di parte Elio Serra e Felice Carabellese. Inoltre, la difesa ritiene come la perizia psichiatrica dei consulenti del tribunale, il professore Andrea Balbi ed il neuropsichiatra Massimo Marra, sia inadeguata nelle modalità con cui è stata espletata e nelle conclusioni. In essa si parla di un disturbo narcisistico della personalità. E per questo motivo, la difesa aveva già chiesto ai giudici della Corte d’Assise, di disporre una nuova perizia (l’istanza è stata rigettata) e rinnoverà la richiesta, che compare già nei motivi di Appello, nel corso del processo di secondo grado. I legali ritengono necessario stabilire le condizioni mentali di De Marco quando ha ucciso, attraverso una consulenza con un approccio metodologico differente da affidare a specialisti di alto profilo.

Intanto domani mattina, dinanzi ai giudici della Corte d’Assise d’Appello (presidente Vincenzo Scardia), inizierà il processo di secondo grado, al quale De Marco, che è sempre detenuto nel carcere di Borgo San Nicola, non parteciperà, come fanno sapere i suoi legali.

Si terrà la discussione e il primo a prendere la parola sarà il procuratore generale Antonio Maruccia. Nel corso della requisitoria, verrà discusso anche l’Appello della Procura con cui si chiedeva di applicare a De Marco, l’isolamento diurno per 1 anno, dopo la condanna all’ergastolo emessa dalla Corte d’Assise.

Il pm Maria Consolata Moschettini che aveva presentato ricorso in Cassazione riteneva che trattandosi di duplice omicidio, si doveva tener conto dell’articolo 72 comma 1, poiché a De Marco non sono state riconosciute le attenuanti generiche e sono state applicate le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.

Dopo la requisitoria del procuratore generale prenderanno la parola gli avvocati di parte civile. E poi potrebbe discutere l’avvocato Bellisario per la difesa di De Marco. Invece, l’arringa difensiva dell’avvocato Starace si terrà in una udienza successiva, prima della sentenza dei giudici.

La sentenza di primo grado

Ricordiamo che il 7 giugno scorso, la Corte d’Assise (presidente Pietro Baffa, a latere Maria Francesca Mariano e giudici popolari) ha emesso la sentenza di condanna al carcere a vita nei confronti del 23enne di Casarano. E il giudice Mariano afferma nelle motivazioni della sentenza: “Scelse di uccidere con estrema lucidità e programmò anche per iscritto con dovizia minuziosa dei particolari ogni fase del delitto e quanto occorreva acquistare per la sua realizzazione”.

I giudici di primo grado hanno disposto un maxi risarcimento del danno in favore dei famigliari della coppia, barbaramente assassinata con quasi 80 coltellate, nell’abitazione di via Montello a Lecce, il 21 settembre del 2020. La famiglia di Daniele De Santis, arbitro leccese di 33 anni, è difesa dagli avvocati Mario Fazzini e Renata Minafra. La mamma, lo zio e la nonna di Eleonora Manta, 30enne originaria di Seclì, laureata in giurisprudenza con un impiego all’Inps, sono assistiti dagli avvocati Francesco Spagnolo, Stefano Miglietta, Fiorella d’Ettorre. Il papà è invece difeso dall’avvocato Luca Piri.



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