Il presunto killer di Antonio Amin Afendi, il 32enne di origini marocchine, ma residente per anni a Casarano, freddato nel marzo scorso con tre colpi di pistola nel centro del paese, rischia di finire sotto processo. Il compaesano Lucio Sarcinella, 27enne, risponde di omicidio con l’aggravante della premeditazione, come risulta dalla richiesta di rinvio a giudizio dei pm Giovanna Cannarile della Dda e Rosaria Petrolo. Si tratta del killer reo confesso di Afendi. Difatti, il 27enne di Casarano, dichiarò, nell’immediatezza dei fatti, di avere sparato in un impeto di rabbia, poiché esasperato per le continue minacce rivolte alla sua famiglia, pur escludendo di avere agito con premeditazione.
Sarcinella risponde, oltre che di omicidio, anche di detenzione di arma da fuoco e di furto aggravato poiché, nel mese di agosto del 2023, si sarebbe impossessato di un armadietto metallico, contenente numerose armi, sottraendolo da un’abitazione di Ruffano. L’uomo si sarebbe portato via, nello specifico, quattro pistole, altrettanti fucili e due carabine.
L’udienza preliminare si svolgerà il 18 febbraio davanti al gup Stefano Sala. I familiari della vittima potranno costituirsi parte civile, con l’avvocato Maria Elena Greco.
Nella richiesta di rinvio a giudizio compare anche il nome di una 21enne di origini albanesi, ma residente a Casarano, che è imputata per favoreggiamento, poiché, secondo l’accusa, dichiarò il falso, nell’immediatezza dell’omicidio. Non solo, anche un 37enne di Matino, inizialmente iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, per concorso in omicidio, ma imputato solo per detenzione di arma da fuoco.
Il collegio difensivo
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Simone Viva, Giuseppe Presicce, Americo Barba e Giovanni Carlino.
I fatti risalgono alla mattinata del 2 marzo scorso, verso le 11, quando Antonio Amin Afendi, 32 anni di Casarano, soprannominato “L’Immortale” venne avvicinato da Sarcinella, che era a bordo di un auto, condotta da un amico. E venne colpito all’addome ed al torace, nei pressi di un bar pieno di gente nel centro del paese, con tre colpi di revolver. L’autopsia venne effettuata del medico legale Roberto Vaglio.
Afendi era già scampato ad un agguato ed era collegato, secondo gli inquirenti, all’ex boss della Scu, Augustino Potenza, ucciso otto anni prima, nei pressi di un supermercato.
Poche ore dopo i fatti del 2 marzo, Lucio Sarcinella, nei confronti del quale era state già raccolte prove a suo carico, si è costituito in caserma ed ha confessato l’omicidio. Il 27enne è finito in carcere e successivamente ha confermato ogni cosa, davanti gip Anna Paola Capano, nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
E va detto, che nei giorni successivi all’omicidio, ci fu il blitz “Fortezza” dei carabinieri che portò a 13 arresti a Casarano per droga e armi. Tra gli indagati compariva anche il nome di Afendi, poiché l’inchiesta faceva riferimento anche a fatti precedenti all’omicidio.