
Scattano due arresti per una presunta mazzetta in ambito sanitario. Nel primo pomeriggio di oggi, gli uomini della Guardia di Finanza di Lecce hanno effettuato un blitz presso l’Ufficio Protesi della Asl di Lecce, nell’ex “Vito Fazzi” di piazzetta Bottazzi.
Sono finiti in manette Carmen Genovasi, 46 anni, responsabile amministrativa dell’ufficio Assistenza Protesica e Giuseppe Bruno, 57enne residente a Galatina, dipendente nel settore commerciale di una azienda locale specializzata nella produzione di protesi.
Ai due è stata contestata la corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della Pubblica Amministrazione ed il falso ideologico in atto pubblico.
Le indagini sono state condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, per contrastare il fenomeno della corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione e quello dell’impiego illecito di risorse pubbliche nel periodo dell’emergenza epidemiologica e sanitaria in atto.
E hanno permesso di portare alla luce un sistema illecito votato alla commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione. In particolare ai danni dell’Azienda Sanitaria Locale leccese, perpetrati mediante l’affinamento di un rapporto corruttivo tra un funzionario dell’Ente e alcuni imprenditori attivi nel settore del commercio di ausili protesici sia ortopedici che audiometrici, basato sullo scambio di denaro contante e altre regalie.
Nello specifico, secondo l’accusa, il funzionario assegnava direttamente le pratiche ai singoli imprenditori, di fatto ignorando il diritto di scelta del paziente, garantendo ai privati un vantaggio patrimoniale illecito ai danni dell’Ente di “Via Miglietta”, spesso costretto a fornire ausili protesici pagandoli più del dovuto, ovvero a fornire ausili non realmente adeguati alle necessità del paziente.
Nella giornata odierna, sono stati arrestati in flagranza di reato, sia il funzionario dell’Asl responsabile delle condotte descritte, che il dipendente di una impresa leccese colti durante la consegna di una busta contenente 850 euro in contanti, in cambio di prescrizioni già autorizzate da portare, successivamente, all’incasso all’Asl di Lecce.
Come disposto dal pm di turno Roberta Licci, sono stati tradotti presso il carcere di “Borgo San Nicola” di Lecce.
Giuseppe Bruno e Carmen Genovasi sono difesi rispettivamente dagli avvocati Carlo Caracuta e Simona Ciardo e potranno fornire la propria versione dei fatti, durante l’udienza di convalida dell’arresto che si svolgerà nelle prossime ore, dinanzi al gip.