“Cara Lezzi, eviti di seguire le decisioni di Salvini”. Firmato: Marco Potì, un sindaco teppistello No-Tap

Il primo cittadino di Melendugno, Marco Potì ha risposto al videomessaggio della ministra Barbara Lezzi. “Stento a riconoscerla. Fa dichiarazioni confuse, isteriche, rabbiose e dettate forse dalla voglia di giustificarsi”.

«Ho ascoltato l’incredibile videomessaggio della Ministra». Non si è fatta attendere la risposta del Sindaco Marco Potì, accusato – tra le altre cose – di aver invitato Barbara Lezzi, con modi da teppistello, a non tornare in Salento dopo il rocambolesco dietrofront del Movimento Cinque Stelle sul gasdotto Tap.  Bloccare l’opera considerata inutile e dannosa per il territorio è stato uno dei cavalli di battaglia dei pentastellati durante l’ultima campagna elettorale.

«Non ho mai chiesto le sue dimissioni né quelle dei suoi colleghi. Non le ho mai detto di non tornare nel Salento. Io non sono nessuno per dirlo o impedirlo. Può farlo come, quando e dove vuole. A testa alta o a capo chinato» ha precisato il primo cittadino, invitando la ministra a fare i conti con la propria coscienza.

Ammette di averla criticata Potì, ma mai offesa come respinge l’accusa, neanche tanto velata, che sia stato lo zio dell’attuale primo cittadino a volere il progetto. «Vittorio Potì, un gigante della politica rispetto alla signora, è scomparso nell’ottobre del 2011, il trattato internazionale è stato ratificato nel dicembre del 2013», precisa.

«Ricordiamo tutti molto bene – scrive – le decine e decine di volte in cui la senatrice Lezzi ha dichiarato di considerare, proprio come molti di noi e come ci insegnano professori di fama e competenza riconosciuta, il progetto Tap una follia ingegneristica ed uno stupro per il nostro territorio. Ricordiamo bene il giorno in cui venne, da candidata al Senato della Repubblica, insieme a tutti gli altri candidati del M5S, a firmare, con tanto di foto, un impegno scritto per impegnarsi da eletta a fermare in ogni modo il progetto Tap. Ricordo la telefonata la domenica mattina alle 8,00 del giorno seguente il suo giuramento da ministro, in cui mi disse che avremmo lavorato insieme al ministro dell’Ambiente per trovare il modo di fermare Tap».

“Lezzi come la Bellanova”

Che all’opposizione la si pensa in un modo, al Governo in un altro lo aveva già dimostrato l’onorevole Bellanova. «Ricordiamo bene le parole prima della campagna elettorale del 2013 dell’on. Teresa Bellanova, pronta ad incatenarsi se Tap si fosse realizzata a San Foca. E ricordiamo altrettanto bene le critiche feroci e condivisibili della sen. Lezzi verso l’on. Bellanova, quando quest’ultima affermava, una volta nominata viceministro, che su Tap non si poteva fare nulla perché erano stati presi impegni internazionali e rilasciate tutte le autorizzazioni. Abbiamo ascoltato, increduli e delusi, le parole della ministra, su Tap, molto simili a quelle della sua collega del PD».

Il primo cittadino di Melendugno stenta a riconoscere la Ministra per il Sud, ben lontana – a suo dire – dalla persona forte, determinata, informata e decisa come si è dimostrata in questi anni di battaglia, quando era dalla stessa parte della barricata dei No-Tap.

«Mi dispiace per lei, ma me ne farò una ragione. Continueremo a combattere questa battaglia, con o senza di lei, rimanendo convinti che Tap sia sempre una follia ingegneristica ed una violenza per il nostro Salento».

La replica termina con un invito. «Eviti come ministro del Sud, di seguire tutte le decisioni che le impone il ministro Salvini, vero capo politico di questo governo. Non le conviene troppo, né a lei né temo al nostro Sud».
Firmato: un sindaco teppistello, coerentemente #notap



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