Il Citomegalovirus è¨ il nemico di mamme e bambini

Sarebbe opportuno effettuare uno screening in gravidanza anche se a volte molti medici ne sono contrari. Citomegalovirus, la prevenzione è¨ importante.

Una malattia  classificata come rara, un virus molto diffuso che, se contratto in gravidanza ,può apportare seri danni al nascituro. Purtroppo però, non tutti i ginecologi sono d’accordo nel prevenire questa malattia effettuando un test di screening sul feto. Perché?

Innanzitutto cerchiamo di capire bene cos’è il citomegalovirus:

E’ un virus appartenente alla famiglia di herpes virus come ad esempio, la varicella,l’herpes labiale o il virus della mononucleosi..infatti provoca sintomi molto generici come febbre leggera, infezioni alle alte vie respiratorie, stanchezza … insomma, sintomi per i quali se non si soffre di ansia non è poi così semplice accorgersi che si potrebbe trattare di una malattia così importante.

Il virus lo possono contrarre tutti ma attenzione, nel momento in cui tocca le donne in gravidanza i risultati possono essere gravi per il feto che ne viene affetto(circa il 10% delle probabilità)  .

I danni possono riguardare il sistema nervoso centrale con malformazioni visibili ecograficamente, provocare ritardo mentale, sordità congenita, corioretinite (una patologia della retina che provoca cecità). Questi , purtroppo,  non sono diagnosticabili in utero ma purtroppo ci si accorge di tutto solo dopo la nascita del piccolo e la sordità può essere diagnosticata dopo alcuni mesi dalla sua nascita.

Per sapere se si è già contratto il virus basta effettuare un esame del sangue con la ricerca degli anticorpi specifici, in particolare si cercheranno :

·         Le IgG sono le immunoglobuline della ‘memoria’ dell’infezione: se risultano positive, vuol dire che la malattia è stata contratta in passato e quindi l’organismo ha sviluppato gli anticorpi.

·         Le IgM sono invece le immunoglobuline che si formano quando c’è un’infezione acuta, quindi segnalano che la malattia è in atto.

Dunque, la prevenzione risulta essere sempre importante e in questo caso si dovrebbe effettuare un test di screening in gravidanza che ci permette di avere dei risultati che in una seconda fase potrebbero poi dare certezze più concrete;  allora perché i ginecologi  tendono quasi sempre a non prescriverlo come prassi?

Le risposte sono due:

° il rischio che il bambino possa contrarre la malattia è davvero di bassa percentuale

°non esistono ancora terapie efficaci per contrastare la malattia

Questo però non giustifica il fatto che, se si può venire a conoscenza della malattia già nei primi mesi della gravidanza  non si debba sapere come fare. Tutti dovrebbero esserne informati di modo chè tutti possano scegliere ed essere liberi di decidere cosa fare considerando tutte le possibilità presenti perché esiste prevenzione e terapia.

A proposito di questo nasce una Onlus fondata da Giada Briziarelli Benetton ed il marito Andrea. Un’associazione che aiuterà tutte le persone affette dal virus a sostenere i costi di una terapia che potrebbe salvare le sorti del nascituro affetto dalla malattia. Associazione Anticito



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