Bls-d e Dae, firmata la “legge del cuore”: due anni di battaglie per cardioproteggere l’Italia

La nuova legge prevede l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico al personale sanitario non medico e a quello non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nell’attività di rianimazione cardiopolmonare.

La Fondazione Giorgio Castelli si è impegnata sin dalla sua nascita a promuovere la cultura dell’emergenza e del primo soccorso. Lo ha fatto attraverso incontri, convegni, interviste, ma soprattutto formando gratuitamente migliaia di cittadini, collaborando anche alla stesura della Legge Balduzzi che ha rappresentato la pietra miliare, sia pure con le sue difficoltà applicative, della lotta alla morte cardiaca improvvisa.

E dopo due anni di rinvii e modifiche, finalmente la “legge del cuore” e della sicurezza è diventata realtà e prevede l’obbligatorietà di formazione di personale e adozione di strumentazione Dae, delle categorie di riferimento, tra cui sedi delle pubbliche amministrazioni, luoghi pubblici come aeroporti e stazioni, mezzi di trasporto pubblici e scuole e università di ogni ordine e grado, stanziando oltre due milioni all’anno, a partire proprio dal 2021, di fondi per “cardioproteggere” il personale.

L’utilizzo del Dae e le iniziative di formazione per il primo soccorso

La legge punta a dare uno sprint anche al problema del numero delle persone che può utilizzare il Dae, che è ancora molto basso in rapporto all’esigenza della nazione. Per questo motivo le scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito della propria autonomia, dovranno organizzare iniziative di formazione, programmando le attività, anche in rete, in accordo con le strutture sanitarie e di volontariato.

Le iniziative di formazione comprenderanno anche le tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base, l’uso del defibrillatore semiautomatico e automatico esterno e la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo e sono rivolte anche al personale docente e al personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

Lo si farà ogni 16 ottobre, in concomitanza con la Giornata mondiale della rianimazione, per dedicare iniziative specifiche di informazione all’arresto cardiaco e alle conseguenti azioni di primo soccorso.

L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare.

“Questa legge per noi è un respiro di aria pulita” dicono dalla direzione scientifica della Fondazione Castelli, “una piccola battaglia vinta che ci aiuterà a fare il nostro lavoro sempre più intenso e con numeri sempre più alti.”