Il poliambulatorio rischia di chiudere e Neviano si mobilita: ‘Vogliono peggiorare la qualità della nostra vita’

Accanto al sindaco Silvana Cafaro il consigliere del M5S Tony Trevisi. La struttura, nata per ospitare le donne vittime di violenza, era stata utilizzata per ospitare il Poliambulatorio di città ma adesso incombe il rischio chiusura.

Aperta come centro per ospitare le donne vittime di violenza, quella struttura non era mai entrata in funzione per le nobili finalità con cui era stata pensata e finanziata. La ritrosia nel raccontare certe vicende purtroppo è forte; e ancora più forte è la scelta di lasciare ogni cosa per andare ad abitare in strutture protette nate con questo scopo. Così, il centro non era mai entrato in funzione e il sindaco di Neviano, Silvana Cafaro, aveva pensato bene, per evitare che i locali si deteriorassero, di inserire in quella struttura un poliambulatorio. Un centro medico che aveva la doppia finalità di dare risposte sanitarie immediate alla collettività di Neviano e a quelle limitrofe e di decongestionare poi il pronto soccorso degli ospedali viciniori, garantendo un punto di prima ricognizione delle patologie.

Oggi, però, quella struttura, proprio perché non è utilizzata per le finalità in vista delle quali era sorta,ovvero la presenza di donne vittima di violenza, rischia di chiudere con buona pace del poliambulatorio che ha trovato allocazione e fortuna.

La battagliera sindaca sta provando in tutti i modi a convincere la Regione Puglia e il suo presidente Michele Emiliano a ritornare indietro sui suoi passi.

La burocrazia non può essere più importante della salute dei cittadini

Accanto a lei il consigliere regionale del M5S Tony Trevisi, impegnato oggi nel sopralluogo della struttura: “Sono al fianco del sindaco di Neviano nella battaglia per non far chiudere il poliambulatorio. Siamo consapevoli  che i locali ora sede del presidio avevano ricevuto un finanziamento regionale per ospitare un centro antiviolenza, ma la scelta del sindaco ha migliorato la qualità della vita dei cittadini per cui ora ci sembra assurdo dover smantellare tutto per lasciare lo stabile a marcire. Auspichiamo che il buon senso prevalga sulla burocrazia e che venga convocato un incontro  negli uffici regionali per arrivare a una soluzione che permetta di trovare una la giusta strada per non penalizzare l’intera comunità’’.

Trevisi coglie l’occasione per ricordare ad Emiliano la difficile situazione in cui versa la sanità in Puglia e nel Salento, una situazione che pare essere al limite del collasso. “I poliambulatori sono presidi fondamentali per la salute dei cittadini, soprattutto in un territorio come quello della provincia di Lecce, dove mancano i servizi specialistici, basti pensare che ci sono solo tre chirurghi vascolari e che le liste di attesa sono infinite. Tra i problemi più sentiti c’è quello del frazionamento dell’orario degli specialisti che comporta una inadeguata assistenza per gli assistiti. Solo risolvendo questa situazione, implementando l’assistenza domiciliare e la presa in carico dei pazienti cronici e fragili potremo migliorare l’assistenza sanitaria. Il Salento sta già pagando tanto per il taglio indiscriminato dei posti letto dovuto ad un piano di riordino che ha tenuto conto solo dei bilanci, a scapito della tutela della salute dei cittadini e invece di potenziare i servizi poliambulatoriali si lavora per smantellarli e aumentare i disservizi”.



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