​Negli ambulatori della Asl, i lettini per le visite non sono regolabili. Proteste dei disabili: ‘è mortificante’

I disabili costretti sulla sedia a rotelle scrivono a Salute Salento per segnalare un disagio vissuto durante le visite mediche: il problema del trasferimento dalla carrozzina al lettino, il più delle volte non regolabile in altezza.

«Una mortificazione»: così Enzo Vitti, paraplegico su carrozzella, ha definito l’umiliazione che è costretto a subire ogni volta che deve effettuare una visita negli ambulatori della Asl di Lecce. Già perché come raccontato all’associazione Salute Salento sembra che per i disabili le difficoltà non finiscano mai. Alle barriere architettoniche che rendono difficili e non impossibili gli spostamenti, alla maleducazione di certe persone che spesso non hanno rispetto di chi è in difficoltà, questa segnalazione fa luce sui disagi che riguardano strutture pubblice.
 
«La cosa grave che noi diversamente abili su carrozzella abbiamo riscontrato – lamenta Vitti – è che andando nelle strutture della Asl si devono fare i conti con il problema del trasferimento dalla carrozzina al lettino sul quale dovremmo essere adagiati per essere sottoposti a indagini diagnostiche o a visite mediche. Una volta nell’ambulatorio se non sei munito di un forzuto accompagnatore che ti sollevi di peso – riferisce mortificato –  ti trovi sperduto e non sai come risolvere il problema. Anche perché, a volte lo stesso personale della Asl fa presente che non è loro compito rischiare la propria salute per compiere sforzi fisici». C’è da dire, come ammette lo stesso Vitti, che sollevare il compito di una persona che non deambula non è cosa semplice come potrebbe ‘superficialmente’ sembrare. Se non si ha una certa forza e se non si è adeguatamente preparati non solo si rischia un colpo della strega, ma c’è il concreto pericolo di far cadere il paziente per terra.
 

Il problema, come si legge nella nota a firma di Cesare Mazzotta, è generale: l’unica struttura dotata di lettino regolabile  è il Centro di fisioterapia Mannarini a Santa Rosa. «Mi sento di ringraziare il titolare – aggiunge  Vitti – perché con il lettino elettrico, che da subito mi ha messo a disposizione, ha reso la vita più facile a chi ha problemi motori».
 
La conferma delle difficoltà arriva dallo stesso titolare del Centro fisioterapico «bisogna essere munti di un lettino elettrico regolabile in altezza – dice Claudio Mannarini.  – altrimenti occorrono 2 persone per prendere il disabile di peso e adagiarlo sul lettino per il trattamento. Una presa sbagliata può causare dei danni».



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