Processo sul canile di Tricase, ascoltato come testimone l’inviato di ‘Striscia la Notizia’

Il giornalista Edoardo Stoppa ha affermato di avere visto alcuni cani, detenuti in condizioni precarie e disagiate; venne, infatti, realizzato un servizio per una puntata del Tg satirico. Il proprietario del canile si trova nella posizione processuale di persona offesa e imputato

Il processo sulle condizioni "precarie" di un canile di Tricase, balzato agli onori della cronaca per un servizio di "Striscia la notizia", ha visto comparire stamani davanti al giudice nelle vesti di "testimone", il giornalista Edoardo Stoppa.
 
L'inviato dello storico Tg satirico di Canale 5 è  stato ascoltato come teste dell'accusa dal Vice Procuratore Onorario Paladini.
 
Ricordiamo che Stoppa incontrò il gestore del canile, alla presenza di alcuni volontari di associazioni ambientaliste, per visitare la struttura; venne realizzato un servizio per una puntata di "Striscia la notizia," del gennaio di cinque anni fa. Egli, nella deposizione in aula, ha testimoniato circa le condizioni precarie e disagiate,in cui erano costretti a vivere alcuni animali. I cani si presentavano alla sua vista, secondo quanto affermato dallo stesso Stoppa, con: "ulcerazioni sulle zampe, tumefazioni e ferite aperte". Ha poi aggiunto che "due cagnolini furono portati via e affidati ad un veterinario".
 
Stoppa e la sua troupe sono stati circa due ore nella struttura e hanno accumulato circa 40 minuti di riprese.
 
Sul banco degli imputati, dinanzi al giudice Silvia Saracino della seconda sezione penale, compaiono ben tredici imputati, tra cui due animaliste di Tricase e alcuni direttori di testate giornalistiche. L'accusa per loro è di diffamazione aggravata a mezzo stampa.
 
L'ex procuratore aggiunto Ennio Cillo avviò anche un’altra indagine per "detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura" (in seguito alla consulenza tecnica di un veterinario nominato dalla Procura), confluita nella stessa inchiesta; il proprietario del canile si trova quindi allo stesso tempo nella posizione di persona offesa e imputato, poiché nel processo i due filoni d'indagine sono stati unificati in un unico procedimento.
 
Secondo quanto sostenuto dalla difesa, però, gli accertamenti di alcuni veterinari della Asl, della Forestale, dei Nas e della Polizia Provinciale, avrebbero rilevato che il canile era "in regola".
 
Il proprietario del canile costituitosi parte civile è difeso dall'avvocato Mario Ciardo. Tra le parti civili, compare anche l’“Associazione Zampa Libera”. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Gian Domenico Daniele, Paolo De Giorgi e Tony Indino. Il processo proseguirà il 15 dicembre, quando saranno ascoltati alcuni testimoni della parte civile.



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