Al Monastero degli Olivetani la mostra ‘Sergio Miglietta. Opere dagli anni settanta ad oggi’, tempo fino al 9 giugno per visitarla

Inaugurata nella giornata di ieri l’esposizione rientra nel progetto ‘Sull’arte contemporanea: metodologia e ricerca nei luoghi disponibilità dell’Università’, nato da un’idea di Letizia Gaeta e curato da Massimo Guastella.

“Sergio Miglietta. Opere dagli anni settanta ad oggi” è il titolo della mostra allestita negli spazi del Monastero degli Olivetani, inaugurata giovedì 4 maggio e visitabile sino al 9 giugno.
 
L’appuntamento, rientra nel progetto “Sull’arte contemporanea: metodologia e ricerca nei luoghi disponibilità dell’Università”, nato nel 2014 da un’idea di Letizia Gaeta, delegata del Rettore per la conoscenza, ricerca e messa in valore dei Beni Culturali, e curato da Massimo Guastella, docente di storia dell’arte contemporanea dell’ateneo salentino.
 
Nato a Squinzano nel 1953, Sergio Miglietta sperimenta nuove tecniche e individua nella tela emulsionata la possibilità più aderente alla sua ricerca sulla luce, rifratta pittoricamente, attraverso complesse trasparenze e giochi di colori che si ricompongono architettonicamente.
 
Dal 1976 con la mostra personale intitolata “Ricerca estetica e luce polarizzata”, inizia il suo percorso che lo porta a Pavia. A Roma, nel 1981, tiene la mostra “Umano e meccanico”, presso la Galleria d’arte “Il luogo” catalizzando l’attenzione di Bruno Munari, Enrico Crispolti e Paolo Portoghesi. Nel 1995 nasce l’Istituto Internazionale di Ricerca “Abitacolo” a Cosenza e poi a Lecce. Molte le collaborazioni con alti artisti fra Munari, Eugenio Carmi, Luca Maria Patella e Achille Perilli, e particolare attenzione rivolge al progetto-concorso Città dei ragazzi a Cosenza, dove immagina un “Arcobaleno tecnologico”. Nel 1997 realizza l’intervento Segni e Segnali di luce a Rossano Calabro.
 
Molte le personali allestite presso Abitacolo: nel 2007 “Barocco di luce”, nel 2008 “Taranta di luce” e “Le forme della luce”. Nel 2011 Sergio Miglietta è tra i sessantadue artisti salentini in mostra nell’ex convento dei Teatini, all’interno della Sezione leccese del Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi nell’ambito della 54esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.

La personale in mostra a Lecce è la sintesi del lavoro di Stefano Miglietta, incentrato sulla ricerca astratta e luministica, organizzata sul supporto tradizionale del quadro a parete. Così il curatore Massimo Guastella “Le sue opere si presentano in forme compatte, che richiamano il linguaggio dell’astrazione, dotate di equilibri costruttivi e corrispondenze armoniche di linee e colori.Le tele emulsionate, […] tutte tese a formulazioni aniconiche del fatto fisico, esprimono una vigorosa carica emozionale ed evocativa e rivelano una qualità artistica che supera la piatta riproduzione per composizioni vive e gradevoli oltre che di felice intuizione.” Una ricerca consolidata sulla via dell’astrazione in una dialettica tesa e creativa tra luce e colore.



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