​Il centrosinistra si risveglia: parte la petizione per la candidatura a Sindaco di Carlo Salvemini

Lanciata su change.org una petizione per la candidatura a sindaco di Carlo Salvemini. Per i firmatari dell’appello, che ha ricevuto una pioggia di adesioni in poche ore, il consigliere di Lecce Città Pubblica, è l’uomo giusto per la corsa a ‘conquistare’ palazzo Carafa.

Qualcuno avrebbe da dire che il centrosinistra, oggi, abbia finalmente detto "qualcosa di sinistra". Si risvegliano i movimenti civici dopo infinite discussioni, tavoli di proposte, incontri e formulano su 'change.org' la petizione per la candidatura di Carlo Salvemini: "Per le sue riconosciute competenze e per il suo indiscusso rigore morale, i sottoscrittori chiedono, a Carlo Salvemini, di accettare con passione e generosità la sua candidatura per consentire un vero cambiamento nella nostra città". Tra i firmatari della petizione spiccano Giuseppe Fornari, Giovanni Pellegrino e, in meno di tre ore, le adesioni fioccano. 

Non tarda ad arrivare la reazione a caldo del diretto interessato: "Ho da poco letto l'appello pubblico rivoltomi per candidarmi sindaco della città – spiega Salvemini – ringrazio prima di tutto i firmatari per la fiducia, la stima, la considerazione che mi esprimono. Ad uno ad uno. Sono chiamato ad una decisione impegnativa, anche perché inattesa: per la volontà di concludere il mio impegno in consiglio comunale, annunciata già l'estate scorsa e recentemente ribadita; per la tempistica della proposta ricevuta, mentre tutti gli altri competitors si sono già ufficialmente presentati alla città; per il contesto politico nel quale giunge, contrassegnato da tensioni e polemiche dentro l'alleanza di centrosinistra. Per questi motivi sento il bisogno di prendermi le necessarie ore per riflettere. Uscire in punta di piedi dal comune come consigliere uscente è un conto. Rispondere ad un appello alla candidatura a sindaco un altro. Impiegherò questo tempo per capire se ci sono le condizioni indispensabili per accettare. Anzitutto se questa proposta verrà fatta propria anche dai partiti e dai movimenti cui è indirizzata: passaggio indispensabile per sancire un patto politico di lealtà e solidarietà reciproca e dimostrare la volontà concreta di giocarsi da squadra questa partita complicata. E poi verificare se c'è la disponibilità a riconoscermi piena autonomia e responsabilità, nel rispetto reciproco dei ruoli."

Infine, chiosa "Sono grato e riconoscente a chi pensa il contrario, ma non credo a investiture salvifiche o a leader della provvidenza. Credo invece che solo la consapevolezza di uno sforzo straordinario di impegno collettivo, di generosità, lealtà, collaborazione, sostegno reciproco possa rendere possibile dare alla città un'alternativa di governo vincente. A presto, quindi." 

Intanto, una delegazione de PD leccese, oggi, ha raggiunto D'Alema a Roma nel convegno organizzato per istituzionalizzare i "comitati per il No", nati con la finalità di propagandare il No al referendum costituzionale, richiamati adesso alle armi per vincere la madre di tutte le battaglie interne al PD: quella per ridurre Renzi ad una minoranza e separarsi dallo stesso in vista del voto. Bisognerà capire se il PD vorrà convergere su questa proposta, se i renziani accoglieranno la richiesta dei movimenti, se Salvemini vorrà rimettere insieme i cocci di quanto resta di un centrosinistra sfiancato dalle lotte fra tribù. Resterà da vedere se anche l'Udc  abbandonerà il nome di Melica e fará un passo indietro. 
 
Più di tutto, resta da capire se il centrosinistra vorrà tornare a battersi per "una certa idea di mondo" che la candidatura di Salvemini, indiscutibilmente, rappresenterà.

di Valentina Petrucci



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