Il Lecce cade a Caserta: Perucchini ‘brucia’ la prima e la superiorità numerica non basta. Le pagelle del match

Finisce 1 a 0 per i padroni di casa al ‘Pinto’ di Caserta: il Lecce ferma la sua corsa e abbandona il primo posto, al momento raggiunto dal Foggia. Perucchini non segna un felice nuovo esordio in giallorosso, e Caturano sciupa l’impossibile.

Si ferma ai piedi della Reggia la corsa del Lecce che perde partita e primato in classifica. Contro la Casertana finisce 1 a 0, con un gol di Ciotola giunto nel primo tempo dopo una leggerezza generale della difesa. Perucchini non è perfetto nei tempi dell’uscita, il centrocampo soffre e nemmeno la superiorità numerica premiai giallorossi. Fanno discutere alcune scelte di mister Padalino: nonostante il forcing dei secondi 45 minuti, il Lecce continua a regalare ampi margini di partita agli avversari.
 
Perucchini, 5.5: torna a vestire giallorosso e forse l’emozione tira un brutto scherzo: non è perfetto, anzi tutt’altro, sull’uscita bassa al 24esimo, quando Ciotola lo anticipa e porta in vantaggio i suoi. Non sempre sicuro palla al piede, ma si supera con un colpo di reni sul pallonetto di Colli che ha provato a concretizzare un contropiede al 70’. Evidente, ad ogni modo, il suo stato arrugginito.
 
Vitofrancesco, 5+ : dopo alcune apparizioni più che discrete, oggi torna a far vedere i suoi limiti. È lui che si perde Ciotola alle spalle con l’attaccante che permette alla Casertana di passare in vantaggio. Soffre tanto in fase di copertura.
 
Drudi, 6: un po’ a sorpresa inizia dal primo minuto, forse a premiare la buona continuità avuta nelle ultime settimane. Insieme a Giosa tiene in piedi il risultato fino alla fine, anche se si concede qualche passaggio a vuoto. Ammonito al 86’.
 
Giosa, 6.5: il migliore tra i peggiori, è lui a tenere le redini della retroguardia. Non sbaglia mai il tempo dell’uscita, e alcuni suoi blocchi spesso sono provvidenziali. Dubbi su un suo tocco su Giorno al 43esimo: l’arbitro decide il secondo giallo al calciatore campano.
 
Agostinone, 5.5: due partite, due prestazioni tutt’altro che esaltanti. Nessuna azione degna di nota, chiusure ordinate e nulla più. Ad avvio di ripresa si infortuna, prova a stringere i denti, ma è costretto a lasciare il campo.
 
dal 52’ Doumbia, 6- : entra ad avvio di secondo tempo e si posiziona a destra, al posto di Lepore. Con lui la manovra acquista vivacità. I suoi compagni lo cercano con insistenza, ma non sempre riesce a dare il meglio. Quasi mai riesce a saltare l’avversario.
 
Arrigoni, 6: sufficienza senza infamia per l’ex Cosenza che prova a mettere ordine tra le idee confuse del Lecce in scena a Caserta. Prova a innescare azioni repentine, ma oggi non è giornata nemmeno per lui. Finisce la gara con una ammonizione sul tabellino.
 
Tsonev, 6- : nel corso del primo tempo è quello che, nel tris di centrocampo, delude di meno. Prova a lottare su ogni pallone, ma non sempre azzecca il passaggio giusto. Padalino lo tiene in campo per i primi dieci minuti della ripresa prima di rilevarlo con Costa Ferreira.
 
dal 56’ Costa Ferreira, 6: pronti-via e appena entrato tenta una girata al volo dal limite dell’area campana che si spegne di poco al lato. Cerca di mettere ordine, ma anche lui oggi si concede alcune leggerezze.
 
Mancosu, 5.5: ex di turno, indimenticato e accolto con affetto dai tifosi della Casertana, anche oggi appare sottotono. Nessuno spunto, nessuna giocata degna di nota, spesso si fa anticipare dai centrocampisti casertani decisamente più in palla. Forse merita un po’ di riposo.
 
Lepore, 6: dopo il gol decisivo a Catanzaro, non riesce a incidere come suo solito, riuscendo poche volte a saltare l’uomo. Nel secondo tempo, complice l’uscita di Agostinone, si sposta nella zona bassa dove non rinuncia ad essere propositivo. Sui calci piazzati pecca di precisone.
 
Torromino, 5.5: il ritorno da titolare dopo il lungo infortunio non è dei migliori. Incide poco, inventa meno, sebbene sia l’unico che cerchi il cambio di gioco con più frequenza. Non ha 90 minuti di autonomia nelle gambe e dopo un’ora di gioco si riaccomoda in panchina.  
 
dal 62’ Marconi, 5.5: in sede di presentazione era stato sincero, lui gli altri ruoli dell’attacco non li aveva mai ricoperti. Fa comunque vedere tanta voglia, ma i suoi movimenti ancora non si sposano con quelli dei suoi nuovi compagni.
 
Caturano, 5.5: nel corso della prima frazione si divora due clamorose occasioni: prima al 16’, quando di testa la colpisce debole, poi, sul finale di tempo, ciabatta a pochi passi dalla porta avversaria con la palla che rimbalza male sotto ai suoi piedi. Sportella, cerca il contatto, ma continua a sbagliare troppo sotto porta. Rimedia un giallo più che generoso dopo uno scontro fortuito con il portiere.
 
Padalino, 5: prova a sorprendere con alcuni cambiamenti nella formazione titolare, ma la mossa non sortisce gli effetti sperati. Come al solito il Lecce regala il primo tempo agli avversari, oggi anche qualcosa in più, chiudendo sotto il primo tempo. Nella ripresa, in 10 contro 11, prova a cambiare qualcosa: sceglie di arretrare Lepore, puntando su Doumbia e Marconi. Non si spiega l’esclusione di Pacilli che, invece, avrebbe consegnato al franco-maliano la sua naturale corsia di competenza. Oggi non è stata giornata: il Lecce resta a 49 punti, scavalcato in vetta dal Foggia, e sciupa la ghiotta occasione di allungare ancora sulla Juve Stabia. In attesa del Matera.



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