Ricerca ed evoluzione al Must di Lecce. PIMAR, la pietra tra Arte e Architettura

Le Imprese guidate dalle idee. Al Museo storico della Città di Lecce, una serie di incontri sull’Architettura che diventa Arte. LecceNews24.it intervista Giorgia Marrocco, Amm. Delegato di PIMAR

il Museo Storico della Città di Lecce è stato luogo di una serie di incontri – organizzati da ADI Puglia e Basilicata insieme all’Ordine degli Architetti di Lecce – dal titolo ‘Le imprese guidate dalle idee ‘, che ha visto a cadenza settimanale l’alternarsi di aziende che si sono evolute dal punto di vista delle produzioni, creando delle valide quanto interessanti collaborazioni con i designer  e gli architetti più importanti a livello nazionale e internazionale. Durante quest’ultimo appuntamento si è parlato della pietra e della sua evoluzione. E se l’argomento è la pietra, il punto di riferimento più autorevole è senza dubbio PIMAR, un’azienda leader che vanta i natali nell’ormai lontanissimo 1880. Un’azienda forte, con uno sguardo attento, volto sempre alla crescita e allo sviluppo.

A capo di questa azienda, una donna con una grande apertura mentale e una spiccata capacità relazionale che ha saputo dare linfa e vitalità ad uno dei distretti economici  più importanti del nostro territorio, che è appunto quello estrattivo. Accanto a tutto questo, anche un’energia indispensabile per supportare le imprese del settore in un necessario processo di internazionalizzazione. Giorgia Marrocco, amministratore delegato della PIMAR, è una vera protagonista nelle attività del distretto oltre ad essere stata la creatrice del marchio Pietre di Puglia. Tutte queste attività dimostrano come dal territorio della provincia di Lecce, con un giusto atteggiamento mentale, sia possibile trasferire tutto il sapere in contesti internazionali. L’architetto Toti Carpentieri ha parlato di PIMAR descrivendo il percorso dell’azienda che parte dall’estrazione del materiale e arriva ad un connubio con l’architettura che diventa Arte grazie ad una creatività di altissimo livello e a collaborazioni importantissime tra le quali quelle con Steven Hall, Philippe Starck, Alvaro Siza e Renzo Piano che hanno dato una visibilità internazionale alla pietra e al territorio.

A Giorgia Marrocco, chiediamo di raccontarci la sua azienda e gli ultimi traguardi raggiunti.

“La nostra è un’azienda protesa, da sempre, verso una evoluzione sia in termini progettuali, quando ad esempio la pietra viene utilizzata su progetti con pareti ventilate, sia in termini di impiego quando, cioè, riguarda i nostri prodotti per l’outdoor e l’indoor. Oggi le nostre collezioni si sono arricchite di una nuovissima sezione dedicata all’arredo bagno che esalta l’evoluzione progettuale di PIMAR”.
“PIMAR guarda, oltretutto, con estrema attenzione anche a tutto ciò che è ricerca. Abbiamo lanciato due anni fa, ad esempio, il progetto SOOD, un modulo abitativo costituito da muri esterni in blocchi di legno stratificato rivestito in pietra naturale. L’idea, dunque di una casa che sposa il concetto di eco sostenibilità e che è progettata con tecnologie costruttive innovative. L’ultimo nostro successo, presentato al Marmomacc, è HYPAR WALL,una struttura modulare per esterni realizzato con materiali di scarto del processo produttivo della pietra. Anche in questa soluzione viene esaltato con forza l’aspetto ecosostenibile che per PIMAR è di primaria importanza”.

Un’ultima battuta circa la leggenda metropolitana che indica nella pietra un potenziale agente cancerogeno.

“Non posso che smentire, con forza e con documentazione certa e indubbia, questa affermazione. La pietra che da sempre ha vestito le nostre città e i nostri bellissimi paesi, è una pietra che si è creata per sedimentazione ed è bicarbonato di calcio, quindi una pietra calcarea che non subisce durante la lavorazione nessuna contaminazione con prodotti chimici, in quanto anche il taglio avviene con una semplice lama bagnata di acqua”.

Evoluzione, ricerca ed eco-sostenibilità alla base della strategia di PIMAR, un’azienda che è Storia capace di creare Sviluppo.
di Tiziana Protopapa
 



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