Morti sul lavoro, sit-in dei sindacati in Prefettura a Lecce: “Patto per la sicurezza in 7 punti”

Stamattina, 28 maggio, Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato sotto la prefettura di Lecce per proporre un patto di sicurezza sul lavoro in 7 punti.

Non è più accettabile dover fare i conti con le morti sul lavoro che ogni anno restano sempre troppe. È proprio per fermare la lunga scia di sangue nei luoghi di lavoro che il presidio di Cgil, Cisl e Uil sotto la Prefettura di Lecce ha voluto concentrare l’attenzione su salute e sicurezza sul lavoro, un’emergenza nazionale che chiama in causa tutti, dal Governo nazionale alle istituzioni locali.

Con l’obiettivo in mente di migliorare le condizioni di lavoro di milioni di italiani che operano in fabbriche, cantiere edili, aziende tessili e nel settore agricolo, le richieste dei sindacati vertono all’elaborazione di una strategia nazionale che deve essere da subito attivata e finanziata con le risorse del PNRR e con i fondi per la coesione europei e nazionali.

Si articolano in sette punti le richieste dei sindacati, per mettere in sicurezza i lavoratori, condivisi con il Prefetto di Lecce Maria Rosa Trio: qualificazione delle imprese, contrattazione nazionale e decentrata, formazione, rappresentanza, ispezioni sul lavoro, innovazioni e ammodernamento di tecnologie e dpi e, infine, scuola.

La manifestazione si è svolta nel rispetto delle norme anti-covid, per lanciare un messaggio chiaro di sensibilizzazione a tutela e difesa dei lavoratori e del loro bene più prezioso che è la vita. A livello nazionale, congiuntamente ad un Patto per la Sicurezza, è stata chiesta l’immediata attivazione di una Cabina di Regia Permanente alla Presidenza del Consiglio tra Governo e Parti Sociali per monitorare la situazione e agire di conseguenza.

La mobilitazione del sindacato per dire basta alle morti sul lavoro ha avuto inizio il 20 maggio scorso e proseguirà fino a fine mese intrecciandosi con i temi della proroga del blocco dei licenziamenti, delle semplificazioni in materia di appalti e del perdurare della mancanza di soluzioni alle tante crisi industriali.