Odio il Natale, 10 cose insopportabili delle feste

I regali brutti, l’interrogatorio dei parenti che non vedi da tanto, il “sei ingrassata”, il troppo cibo. Insomma, ce n’è di cose da leggere in questo articolo.

Natale è il periodo più bello dell’anno, dicono. Le città vestite a festa, le luminarie, la corsa ai regali, l’aria che profuma di cibo e di magia, ma non è così per tutti. A qualcuno non piacciono quei riti che, come disse il Piccolo Principe alla volpe, rendono “un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora diversa dalle altre ore”. Capita che, a volte, la tristezza riesca ad intrufolarsitra un sorriso e un abbraccio, e ti rende nervoso anche se ti dicono che “dobbiamo essere tutti più buoni!”. E allora ecco una classifica delle 10 cose insopportabili del Natale, quelle che ti fanno somigliare al Grinch di Jim Carrey, quella buffa creatura verde, pelosa e scontrosa, il cui unico scopo era quello di «rubare» lo spirito del Natale.

Regali brutti

Tutti, ma proprio tutti, almeno una volta hanno trovato un regalo brutto sotto l’albero, succede anche nelle migliori famiglie. Peggio dello sgradito cadeau, è il tentativo di chi, davanti a mutande rosse, profumi e maglioni improponibili, cerca di consolarti con la solita frase «…ma è il pensiero che conta!». Tutto condito da falsi sorrisi.

Gli interrogatori natalizi

I falsi sorrisi torneranno utili anche durante i raduni con i parenti fino alla millesima generazione che, puntualmente, cercano di scoprire tutto della vostra vita privata o lavorativa. Le domande sono quelle di sempre – quanto ti laurei, quando ti sposi, quanti esami ti mancano, quando trovi un fidanzato – tutte pronunciate quando meno te l’aspetti, tra una pittula e un cartellata.

Sei ingrassata

A proposito di domande. Il «sei ingrassata» è puntuale come il 25 dicembre. Che poi come si fa a non mettere su peso se ti siedi a tavola la vigilia e ti alzi alla Befana? La persona che con lo sguardo ti calcola i chili di troppo, di solito, è la stessa che si offende se provi a dire che sei sazia.

Tutto troppo e poi stroppia

Troppe luci per strada, troppe canzoni di natale che se passeggi per mezz’ora sulla stessa via allora ricomincia il disco. Ma soprattutto troppe code ai supermercati per abbuffarsi 3 giorni di fila (dalla vigilia a santo stefano) e alla fine, il cibo, troppo, ti stroppia.

A te e famiglia

Una delle cose più odiose del Natale, più dei pupazzi appesi ai balconi o dei vestitini che trasformano cani e gatti in renne, più delle persone che si lamentano per tutto, dalle luminarie agli addobbi, sono i messaggi standard. Rispondere «a te e famiglia» non è una resa, non si può fare altrimenti.

La felicità a tutti i costi

È vero che, almeno un giorno all’anno, i problemi si possono mettere in pausa, le preoccupazioni si possono chiudere in un cassetto, le delusioni si possono archiviare. È vero che per un momento possiamo buttare tutto alle spalle, ma non essere felice a tutti i costi è un diritto sacrosanto, quanto esserlo per le luci, gli addobbi, i brindisi e via dicendo. A Natale è tutto è amplificato, compresa la tristezza. Chi è solo si sente più solo, chi è povero più povero e poi sta arrivando Capodanno, con il suo faticosissimo bilancio.

Chi manca

Una delle cose più difficili da superare durante le feste è l’assenza. «Il problema non è quanto manca a Natale, ma chi manca a Natale», si dice. Cosa succede se quel posto a tavola resta vuoto? Se il messaggio che aspettavi non arriva?

Chi fa le cose solo perché è Natale

A proposito di «a Natale siamo tutti più buoni» siamo sicuri che qualcuno non fraintenda? Il 25 dicembre non cancella gli altri giorni dell’anno. Non è che se uno è stato compassionevole a Natale e uno stronzo per gli altri 364 diventa improvvisamente una bella persona. e

Meno 7 alla prossima. E si ricomincia

Perché pensi che tutto sia finito la mezzanotte del 25 ma non è così. Mancano sette giorni al cenone della vigilia di capodanno e al pranzo del primo dell’anno. E se per caso sei sfuggito la prima volta all’interrogatorio di Natale, al “sei ingrassata”, al “chi manca”, all’interrogatorio dei parenti o al regalo brutto, non temere. Hai la tua seconda possibilità dopo appena una settimana.

Tornare a ignorarsi

L’ultima cosa odiosa, che a pensarci bene tanto male non è, accade il 26 dicembre, quando incontri la persona che poche ore prima ti aveva scritto un messaggio di auguri e che per strada non ti saluta! Ma come, è il caffè che dovevamo prendere in questi giorni? E l’aperitivo che dovevamo fare per ricordare i vecchi tempi? Si potrebbe spegnere il telefono per un giorno, se non fosse che vorresti evitare di essere dichiarato morto o scomparso proprio a Natale.

Nessun amante del Natale è stato maltrattato prima, durante o dopo la pubblicazione dell’articolo. Buone feste.