
Una buona dose di acidità prefestiva per rilassarci e dimenticare l’interminabile lista di regali di Natale che dobbiamo ancora provvedere a comprare per i parenti fino al quarto grado.
Ah, il Natale! Tripudio di lucine, di rapporti di cortesia e di interminabili convivi con amici e parenti. Il periodo dell’anno in cui chi è solo si sente più solo, chi è povero si sente ancora più povero e in cui gli unici ad essere davvero felici sono, forse, i bambini. I bambini ma anche gli adulti che non riescono a scorgere quella linea di confine, perennemente violata, tra isteria generale e sana euforia.
Abbiamo stilato una lista di 10 piaghe natalizie che tutti, chi più e chi meno, saremo costretti ad affrontare durante le feste.
Avvertenze: prima di procedere con la lettura dell’articolo dotarsi di una considerevole scorta di ironia, il decalogo che segue è stato infatti scritto con sarcasmo. Nessun amante del Natale è stato maltrattato prima, durante o dopo la pubblicazione. Buona lettura!
Regali brutti
Già in un precedente articolo abbiamo dettagliatamente parlato di regali di natale brutti (ndr. Ricordate la prozia tirchia specializzata in scorie nucleari sotto l’albero ed il buon Ermenegildo, quarantenne vittima di una ormai inarrestabile stempiatura? ), in questa sede non scenderemo nuovamente nei particolari ma vale davvero la pena dedicare un minuto di silenzio ai falsi sorrisi che dovremo sfoggiare davanti ad oscene mutande rosse e calzini con i gommini antiscivolo.
Gli interrogatori natalizi
Il Natale è ritrovare i congiunti, ogni anno diabolicamente posseduti dall’insana esigenza di anatomizzare la vostra vita privata e la vostra carriera. Curiosità? Partecipazione? No, non illudetevi: lo fanno per confrontare la vostra vita con la loro, probabilmente nella speranza di sentirsi migliori di voi. Ah, parenti serpenti! Preparatevi alle domande standard su percorso di studi, lavoro e situazione sentimentale ma fate un respiro profondo perché il peggio deve ancora venire.
Gli imperdibili consigli
Il Natale segna dunque il tempo di ricongiungersi con i sopracitati parenti. Ebbene, non penserete mica di aver posticipato la Laurea e di farla franca! Tutti i membri del parentado avranno un consiglio da darvi, dal centenario con catetere al neonato con pannolino da cambiare, dal fisico plurilaureato al cugino semianalfabeta. Tutti. “Eh, ma per superare gli esami devi impegnarti e studiare che il tempo passa!” . Ullallà, abbiamo un oracolo qui tra noi. Petrarca al nostro desco , appollaiato tra la tombola e le pittule.
Le persone che si lamentano per le Luminarie
Se non ci sono apriti cielo, se ci sono l’allestimento è brutto e “ddhi sordi non potevano essere spesi megghiu alla comuneh?”. Studi scientifici estremamente attendibili dimostrano come le polemiche sulle luminarie siano spesso sollevate da opposizioni politiche con pochi argomenti e da cittadini che, dopo aver terminato il giro giornaliero di “Buongiornissimo Kaffeeeè” , si annoiano.
Le foto di Improbabili addobbi su Facebook
Se già ci ha pensato la vita ad inaridirvi il cuore non preoccupatevi, avete altri 75 organi da desertificare. Per il popolo della rete è infatti il momento di giocare a chi ha l’albero di Natale più grosso e la vostra vicina di casa scalpita dalla voglia di condividere il suo presepe realizzato con i materiali di risulta dalla demolizione di qualche villetta abusiva a San Cataldo. Lo farà, abbiate fede.
Buoni questi tortelloni allo zoccolo di cinghiale morto
L’istinto di sopravvivenza suggerisce, quasi impone, di vomitare perché le pupille gustative hanno mandato chiari segnali di allarme al cervello: se ingurgiterete un altro boccone morirete, scappate in bagno prima di subito! E invece no, se da un lato millenni di evoluzione gridano di porre fine all’avvelenamento dall’altro lato c’è lo sguardo di vostra madre che implora di non deludere la vecchia zia, cuoca di turno. “Dai mangia che la zia è vecchia e se si agita sta male.”. Tranquilla Ma’, muoio io.
Chi ti dice di stare calmo perché “A Natale siamo più buoni”
Ma chi? Ma quando? Il Periodo Natalizio comporta una sovraesposizione a persone che non vorremmo vedere, subita mentre siamo in posti in cui non vorremmo essere ed io dovrei stare calma? Essere più buona? Vi frusto con i rami dell’albero di Natale che tanto è ‘nzallo, altrochè.
Le bische clandestine in soggiorno
Ci si ingozza, si mettono in tavola gli amari e via con le interminabili partite di Cucco, di Uno e di Poker, di Briscola e di morte. E tu che vorresti andare a dormire ti ritrovi scaraventata in un mondo in cui le allucinazioni da sonno sono regine indiscusse di ogni pensiero, tra mazzieri impavidi e cugini imbroglioni che, in preda agli effetti del limoncello della Zia Acatuccia, si nascondono gli assi nella manica. Peccato che lo facciano mentre si gioca a scopa.
La Gente che torna
Pensavi fossero stati inghiottiti da una qualche voragine infernale appena dopo l’orale di maturità e invece tornano anche loro: i compagni di scuola che non sopportavi rientrano in paese per le vacanze di Natale, instupiditi da un finto accento frutto di ore di prove riflesse nel finestrino del treno. Vocali troppo chiuse o troppo aperte che ti raccontano di come in Brianza la vita sia più frenetica ma le strade più pulite. Misantropia, portami via.
La Gente che non torna
Il vostro migliore amico che lavora al Nord e che non tornerà per le feste, vostro padre che non c’è più e non riempirà la casa di fumo di sigaro, giocando a carte con il cugino imbroglione.
di Armenia Cotardo