2 giugno. La Costituzione come strumento di soluzione dei problemi

La festa della Repubblica offre l’opportunità di riflettere sulla necessità di creare forme di intesa e collaborazione tra gli uomini, per costruire un nuovo miracolo politico e sociale. L’editoriale di Donato Maglio

Alla luce di quello che avviene ogni giorno, a partire dalle più piccole realtà quotidiane, bisogna vivere per fare del bene, è questo l’obiettivo principale di ogni essere umano. Ognuno dovrebbe avere la primaria vocazione di dedicare le proprie forze al servizio del prossimo per poter essere testimone di verità, di giustizia e di pace secondo le capacità e le competenze proprie innate.

Le azioni e le parole dovrebbero essere veramente sentite con la consapevolezza di un proficuo risultato, che valga d’esempio per gli altri. L’amore e l’aiuto vicendevole dovrebbero essere il motore per la costruzione di una nazione e di un mondo migliore, in un futuro quanto più prossimo possibile. La violenza, invece, sotto le sue molteplici sfaccettature, è diventata il principale strumento che sta devastando il quotidiano ed è la compagna di viaggio che staziona inesorabile accanto ad ogni uomo senza lasciare tregua.

Il passato, lo dico sempre, non ha insegnato nulla. La violenza non è qualcosa di vecchio, che appartiene ai tempi lontani, o è lontana dall’esistenza giornaliera di tutti, anzi è diventata una piaga che abita e fa parte della vita nella sua interezza.

L’amicizia, la condivisione, la collaborazione sono quegli strumenti non più regola comune, purtroppo, da utilizzare come medicina per combattere il male. In questi tempi i rimedi utilizzati sono diventati la violenza, la sopraffazione, l’egoismo. Nella mente umana si sta instillando quel “Vangelo” di iniquità diventato l’unico motore valido per muovere i destini del mondo. Credere ai profeti di sventura è un peccato grave nel quale tutti possono cadere e, alcune volte, è la strada più facile, e rappresenta quell’ arrendevole natura umana dalla quale bisogna, al più presto, liberarsi.

È vero che il male grida forte, ma la speranza grida ancora più forte e la Testimonianza Autentica e veramente Evangelica è quella che, prima o poi, il bene prenderà il sopravvento sull’interesse personale e sull’odio. La vita non ha prezzo se non quello dell’amore donato e ricevuto ad ogni costo.

Come strumento valido a tutto questo c’è la Costituzione Repubblicana che compie i suoi primi settantacinque anni e, nonostante sia passato così tanto tempo, è la più importante medicina per guarire da tutto quello che prende il nome di “dittatura” e sopraffazione. Il messaggio contenuto nella Carta Costituzionale non cambia con il tempo, ma vivifica sempre più e prende forma con la sua intramontabilità, in una società che è in crisi di valori e di sistema.

Il 2 giugno, che noi prendiamo come data simbolica per ricordare l’inizio della democrazia e delle libertà, possa far germogliare in ogni uomo e in ogni donna, quel seme di speranza e di pace che manca in questa Italia e nel mondo intero.