«Ci fa sorridere l’imperante mania di nascondere la verità delle cose sotto parole gentili. I vecchi sono chiamati anziani. I ciechi sono ipovedenti e i sordi audiolesi. Dopodiché non è che gli audiolesi ci sentano meglio dei sordi». Inizia con queste parole l’articolo del quotidiano online «Libero» che ha condiviso la “protesta” di Tommaso Prima, 47enne di Trepuzzi che dall’alto dei suoi 200 chili di peso si è fatto portavoce di una singolare richiesta al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affinché si impegni a cambiare una terminologia scientifica accolta da tutta la comunità medica.
Già perché gli over size, chi pesa più di 180 chili, viene definito nelle diagnosi con la dizione «obesità mostruosa». «Ci sentiamo offesi e mortificati» aveva scritto nero su bianco nella lettera in cui chiedeva alla Ministra a nome del Comitato Difesa diritti persone obese, di cambiare la dicitura, a suo dire umiliante per chi soffre di questa patologia, con un’altra meno offensiva come «obesità grave», ad esempio. E così, al grido di «Siamo grassi, ma non mostruosi» Tommaso Prima, noto per le sue battaglie in difesa dei più deboli, aveva iniziato una nuova rivolta.
Insomma, dopo aver difeso i diritti delle persone omosessuali e quelli delle persone di colore, il 47enne aveva chiesto lo stesso trattamento anche per gli obesi italiani, già costretti ad affrontare quotidianamente difficoltà e pregiudizi. «Basterebbe una circolare presso tutte le Asl italiane – conclude Prima – per porre fine a questo 'inconveniente'».
Il grido non è rimasto inascoltato. A stretto giro è arrivata la risposta della Ministra che in un Tweet ha rassicurato gli obesi italiani. «Ho dato mandato di esaminare dossier e valutare presupposti per intervento su terminologia usata in atti amministrativi e medici. #obesità» ha cinguettato la Lorenzin.
Vedremo se resteranno solo parole.
