A Monteroni c’è un centro che ha nel nome una ‘missione’: BACO

Baco come simbolo della metamorfosi, baco dalle iniziali dei laboratori di Biblio-Arte-Clown-Ortoterapia per i ragazzi in condizione di disabilità fisica e psichica del comune di Monteroni. Varcata la soglia del Centro, in via Antonio Gramsci, si apre tutto un altro mondo.

BACO come simbolo della metamorfosi, come emblema del cambiamento. BACO come Biblioterapia, Arteterapia, Clownterapia e Ortoterapia, i laboratori destinati a 36 ragazzi in condizioni di disabilità fisica e psichica residenti nel comune di Monteroni di Lecce. Ed è proprio nella cittadina a pochi chilometri da Lecce che il centro apre le sue porte e promette di essere un luogo dove le attività sono svolte prima di tutto con i disabili e non per i disabili. Quella che può essere una differenza di "poco conto" per i più, assume un altro senso ed un altro significato nel momento in cui si varca la soglia dell'edificio in via Antonio Gramsci. Qui, suddivisi in quattro gruppi per grado di abilità cognitive e potenzialità e tenendo conto anche del fattore età, i ragazzi hanno la possibilità di essere semplicemente se stessi, di ridere, di scherzare, di sentirsi parte di una piccola-grande famiglia e di imparare. Il tutto sotto l'occhio vigile di un esperto, un operatore socio-sanitario e di alcuni volontari e tirocinanti di scuole e associazioni presenti sul territorio. Se si pensa che una volta terminato il percorso scolastico, le persone disabili generalmente vivono in quella che gli addetti ai lavori chiamano "dissolvenza", ovvero in condizione di invisibilità si intuisce l’importanza di avere un posto che sia per loro una seconda “casa”. Una casa dove la loro forza d'animo, la loro voglia di superare i propri limiti, la loro energia nel fare anche le cose più semplici ‘sorprende e fa sentire piccoli.

Il centro Baco è solo il cuore di un progetto che per funzionare bene, esattamente come il corpo umano, ha bisogno che ogni componente faccia la sua parte: dalla famiglia che ha un ruolo di primo piano nell'educazione non solo  dentro e fuori le mura domestiche, ma anche per il progetto stesso sia nella formulazione dei piani di intervento che nella verifica dei risultati ottenuti; alla comunità che non può e non deve alzare un muro, restare fuori. Perché gli stereotipi, i pregiudizi sono sempre in agguato, dietro l’angolo e gli ostacoli che le persone con disabilità devono affrontare non sono solo di carattere fisico e la solidarietà della gente è sempre un'«arma» in più, soprattutto sotto il profilo psicologico.  Per questo  sono previste tre giornate “open Day” in cui il centro sarà aperto durante lo svolgimento delle normali attività alla cittadinanza, alla famiglie, ai parenti e agli amici. Queste giornate permetteranno di conoscere da vicino e in maniera pratica le attività effettuate all’interno dei laboratori, in modo da condividere con i ragazzi le loro emozioni e le loro conquiste.

L’inclusione sociale anche se appare ancora lontana dall’essere davvero concreta, deve essere l’obiettivo a cui aspirare.

Finanziato dal Gal “Valle della Cupa” per la realizzazione sul territorio di servizi di utilità sociale, così come previsto dalla Misura 321 – Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale, Intervento 1.b – servizi di utilità sociale, a carattere normativo, riguardanti l’integrazione e l’inclusione sociale, il Comune di Monteroni ha messo a disposizione l’immobile di proprietà e ha affidato la  gestione del centro alla Cooperativa sociale GeNSS.



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