‘Gentile Redazione di Leccenews24, non sarà certo qualche piccola-grande pecca in materia di accessibilità turistica per persone disabili (piccola per chi non la vive in prima persona e ne sente parlare dagli altri, grande o addirittura immensa per chi la subisce sulla propria pelle) a cambiare le nostre abitudini. Veniamo in vacanza nel Salento da trent’anni e ci ritorneremo fino a che sarà possibile ma questo non ci esime dal notare che ogni anno si presenta una nuova problematica che rende le nostre giornate più difficili rispetto a quanto meriteremmo. La nostra meta del cuore sono le marine di Melendugno. Tutte: Roca, San Foca, Torre dell’Orso, Torre Sant’Andrea. Siamo una famiglia composta da tre membri: mamma, papà e un figlio disabile in carrozzina ormai non più ragazzo. L’anno scorso abbiamo segnalato un parcheggio nella campagna sterrata che ci rendeva improponibile l’accesso al mare. Stavolta segnaliamo un’altra situazione a Torre Sant’ Andrea che ci ha creato più di una difficoltà quotidiana.
La nostra libertà e la nostra autonomia sono state pesantemente compromesse dall’impossibilità di accedere a un’area bloccata da una sbarra, dietro la quale c’erano i parcheggi riservati a persone con disabilità. Questa barriera ci ha impedito di raggiungere con il mezzo la spiaggia e i locali circostanti, violando inequivocabilmente i diritti delle persone disabili e dei familiari accompagnatori delle persone disabili.
È impensabile che in un’epoca in cui si parla tanto di inclusività, le persone con mobilità ridotta come nostro figlio debbano affrontare dislivelli e salite che rendono impraticabile l’area parcheggio, distante dall’accesso alla spiaggia e ai servizi, area che tra l’altro, così ci è stato detto da alcune persone del posto, sembra non essere interamente di pertinenza del Comune di Melendugno, ma comprende anche aree demaniali di pubblica utilità cittadina e proprietà comunali di Otranto.
L’ordinanza del Comune di Melendugno che disciplinava e disciplina ancora tutta la situazione, la n.124 del 04/07/2024, fa riferimento solo ai punti 5-6-7 del Decreto Legislativo n.286 del 30/04/1992, ignorando invece l’articolo 11 che garantisce l’accesso e la sosta ai veicoli a servizio delle persone disabili nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane.
La cartellonistica e la segnaletica presenti risultano a noi scadenti, con segnali nascosti da rami di alberi o cartelli appoggiati a terra.
Abbiamo avuto l’impressione, anzi qualcosa di più, che le automobili con autorizzazione al transito dell’area pedonale parcheggiassero sull’accesso della rampa, mentre i parcheggi pubblici per disabili diventavano parcheggi privati solo dei residenti.
Le misure delle amministrazioni per l’accessibilità al mare non devono riguardare solo i lidi attrezzati, ma l’intero territorio di pubblica utilità. Ogni persona disabile deve poter scegliere liberamente la propria meta, che sia una spiaggia o un’area pubblica.
Chiediamo a tutti di riflettere sull’importanza dell’inclusività, dell’eliminazione delle barriere architettoniche e dell’accessibilità per tutti.
Quell’ ordinanza ci ha delusi e confidiamo nelle istituzioni per una rettifica immediata del provvedimento. Siamo certi che l’Amministrazione capirà e porrà rimedio. Altrimenti dovrebbe essere il Prefetto a intervenire, poiché viene compromesso un diritto umano sancito dalla Convenzione ONU e dell’Art.3 della nostra Costituzione. La stagione è già abbondantemente iniziata. È essenziale agire tempestivamente per rispettare e proteggere la dignità delle persone con disabilità’.