Al parco su prenotazione? Il sistema “piace” ma gli assembramenti sono altrove

La prenotazione per accedere ai grandi parchi non dispiace, ma l’impressione è che il sistema scoraggi gli accessi in luoghi più ampi, favorendo i ritrovi in piazzette e piccoli parchi-giochi.

Seleziona il luogo, inserisci i tuoi dati personali, scegli la fascia oraria preferita e accedi per un’ora nei principali parchi della città di Lecce.

E’ stata questa la settimana di debutto del sistema di prenotazione da remoto per entrare in tutta sicurezza nelle tre grandi zone verdi della città, ossia la Villa Comunale, il campo “Montefusco” di Santa Rosa e il Belloluogo. Un nuovo modo di vivere gli spazi cittadini e che i leccesi stanno imparando a conoscere giorno dopo giorno.

Il sistema non è complicato: basta compilare una semplice istanza su parkforfun.it (il sito scelto dal Comune per la gestione degli accessi) e si prenota il proprio ingresso. Il cittadino dovrà poi presentarsi alla porta di accesso all’orario prestabilito per godersi un’ora di verde pubblico.

Tutto molto bello, quindi? Non propriamente. Il sistema funziona, a molti “piace” per la sua innovatività, ma non permette di sfruttare al meglio questi tre polmoni verdi.

Pur nella consapevolezza che le novità hanno bisogno di tempo per essere assimilate, in molti notano che qualcosa non va. No, nessun intoppo tecnico, nessun malfunzionamento, al più una gestione di spazi pubblici non ottimale.

Molti lettori, infatti, ci fanno notare che in questa prima settimana di vera Fase 2 a Lecce i grandi parchi gestiscono una mole di presenze di gran lunga inferiore a quella che potrebbero contenere per garantendo il distanziamento sociale, mentre – allo stesso tempo – le piazzette e i piccoli parchi-giochi, specialmente delle periferie, pullulano di gente.

I dati, infatti, parlano di qualche centinaio di prenotazioni ogni giorno: sembrerebbe un buon risultato, ma se pensiamo che le prenotazioni vengono spalmate in svariate fasce orarie e su una superficie di circa 210mila metri quadri (34mila metri per la Villa Comunale, 53mila di Campo Montefusco e ben 12 ettari per il Belloluogo), si comprende facilmente come i grandi parchi stiano lavorando al di sotto della loro capacità ottimale.

Nel frattempo, però, piccole zone verdi e piazzette restano prive di controllo costante e qui famiglie, bambini, anziani e animali si incontrano con molta più facilità. E pericolosità. Come a dire: da una parte grandi spazi semivuoti, dall’altra piccoli angoli di città dove non è difficile imbattersi in un assembramento.

Per qualcuno, allora, la soluzione è quella potrebbe giungere dal “modello supermercato”. Individuazione di una capienza massima per ogni parco, nessuna prenotazione online ed accesso consentito liberamente, fino ad ‘esaurimento posti’. Stesso personale di vigilanza, nessun costo in più ma più occasione per i cittadini di godersi ogni angolo della città, anche per brevi intervalli di tempo.