“Non dimenticate chi è in prima linea e chi non c’è più”. Il messaggio di Alberto Angela commuove l’Italia

Le parole pronunciate da Alberto Angela nel video-messaggio mandato in onda prima della replica di “Stanotte a Venezia” hanno fatto breccia nel cuore degli italiani

Quando Alberto Angela racconta l’Italia incanta. Le sue parole semplici, ma ricercate riescono a descrivere la bellezza di un’opera d’arte, i particolari di un quadro, l’imponenza di un monumento, i segreti di una città o la grandezza di un personaggio.

In questi anni, nelle sue trasmissioni che hanno sempre ottenuto un boom di ascolti, ha saputo svelare in modo poetico le meraviglie di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Anche ieri, entrando nelle case degli italiani in quarantena prima della replica di «Stanotte a Venezia» ha pronunciato poche parole, quelle giuste in un momento drammatico, quelle che hanno toccato il cuore di chi è costretto a restare a casa per combattere questo nemico invisibile. Una dichiarazione d’amore, ma anche un messaggio di speranza, un’ode al coraggio, una iniezione di fiducia al Paese in ginocchio e in un momento in cui il futuro sembra più che mai incerto. E non roseo.

«Quando tutto questo sarà passato vi chiedo due cose: non dimenticate chi è in prima linea negli Ospedali e di chi non c’è più. E poi, quando partirete per fare dei viaggi quando sarà tutto finito premiate l’Italia, aiutate chi vive di turismo e oggi sta soffrendo tantissimo. Così facendo premierete anche il nostro patrimonio e tutte le generazioni passate che stanno lottando idealmente insieme a noi» ha detto il celebre divulgatore scientifico nel video-messaggio registrato per i telespettatori di Rai1 in cui ha voluto ringraziare tutti i lavoratori che silenziosamente stanno portando avanti il Paese: da chi sta ‘lottando’ negli ospedali, nei reparti di terapia intensiva ai dipendenti dei supermercati e delle aziende che non hanno chiuso, senza dimenticare le forze dell’ordine. Un grazie a chi non si è fermato, agli italiani che sono rimasti a casa e un pensiero ai familiari che in questa battaglia hanno perso una persona cara.


Doveva essere ‘solo’ una presentazione di una replica di Meraviglie ed è diventato un messaggio alla nazione più toccante di tanti proclami letti sui social e condivisi su whatsApp. Solo Alberto Angela poteva risvegliare l’orgoglio, l’unicità del Belpaese.

«L’Italia è diventata un modello da seguire nella lotta a questo virus. Mi sono chiesto come ha fatto l’Italia a essere un faro, un esempio da seguire. Ci sono tante spiegazioni, ma credo ci sia anche qualcosa che deriva dal nostro patrimonio che è frutto delle nostre generazioni passate che ci hanno lasciato dei valori. E tutto questo si chiama cultura. È come se tutte le generazioni passate siano emerse al nostro fianco, a combattere con noi. Abbiamo 3000 anni di storia. Penso che bisogna solo stringere i denti. »



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